<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> SENNA - A 25 anni dalla sua scomparsa | Il Forum di Quattroruote

SENNA - A 25 anni dalla sua scomparsa

Lo ricordo ancora abbastanza bene quel giorno, avevo 10 anni, non seguivo ancora molto la F1, ero ancora piccolo.
Ma ho ancora in mente le immagini trasmesse dai TG dell'incidente.
Forse mi ero commosso. Suppur piccolo avevo capito l'importanza del pilota e l'impatto che ebbe in quel periodo.

Rivedendo negli anni i vari documentari, tra cui uno molto bello stamattina su SKY intitolato SENNA, l'impressione che ho avuto è quella di un ragazzo vero che viveva per la velocità.
Come i cavalieri si sfidavano in duello solo con la spada, lui combatteva con la sua auto.
Forse vincendo voleva far riscattare il suo paese. Un paese pervaso da sempre da paradossi; ricchezza e povertà.
Velocità che l'ha portato via; e che forse lui aveva intuito sarebbe stato il suo destino.
Era come se non potesse fermarsi.
Era come se fosse destinato sempre a vincere.
Aveva portato la sua vita nelle corse, essendo le corse la sua vita.
Forse non poteva finire diversamente.

Ayrton-Senna.jpg
 
Non solo Ayrton, in quel tragico e assurdo WE morì Ratzenberger perché perse parte di un ala, rischió Barrichello, ci fu un incidente al via che portó dei detriti a ferire qualcuno sugli spalti e una Minardi perse una ruota ferendo quattro meccanici. Tutto questo in soli tre giorni, roba che se non fosse vera sembrerebbe una barzelletta.

Ho visto oggi le repliche della telecronaca del gp della rai, quando Ratzenberger si schiantó Senna si fece portare sul luogo dell'incidente, credo per controllare come fossero messe le protezioni e la pista, e nel mentre il cronista diceva che proprio Ayrton si era lamentato la settimana prima proprio sulla pericolosità delle vetture. Col senno di poi é strano risentire quello che dicevano.
 
Per me Senna e' il mito della F1 e con lui si e' chiuso un ciclo storico con molti personaggi carismatici che con la loro personalita' sovrastavamo e completavano tutto il resto del circus.
Da quel momento in poi' e' nata una nuova F1, finalmente attenta al discorso sicurezza, ma che ha visto ridimensionare il ruolo dei piloti, che per quanto di gran talento, non hanno piu' avuto modo di poter esprimere la propria personalita', stretti tra disposizioni di scuderie e di grandi sponsor che hanno iniziato a investire grandi quantita' di denaro.

Sarebbe stato fantastico poter assistere alle sfide tra il mitico Ayrton e l'astro nascente Schumacher, che rappresentava il nuovo modello di pilota di F1.

Piloti entrambe accomunati da un destino crudele !!!
 
Anche io ho pianto quel giorno, come credo la maggioranza degli appassionati della F.1, però, pur avendo sempre considerato Senna un campionissimo, tra i grandi di tutti i tempi, non sono stato un suo fan al livello di quanto lo sono stato con altri piloti.
 
Non solo Ayrton, in quel tragico e assurdo WE morì Ratzenberger perché perse parte di un ala, rischió Barrichello, ci fu un incidente al via che portó dei detriti a ferire qualcuno sugli spalti e una Minardi perse una ruota ferendo quattro meccanici. Tutto questo in soli tre giorni, roba che se non fosse vera sembrerebbe una barzelletta.

Ho visto oggi le repliche della telecronaca del gp della rai, quando Ratzenberger si schiantó Senna si fece portare sul luogo dell'incidente, credo per controllare come fossero messe le protezioni e la pista, e nel mentre il cronista diceva che proprio Ayrton si era lamentato la settimana prima proprio sulla pericolosità delle vetture. Col senno di poi é strano risentire quello che dicevano.
Si mi ricordo benissimo fu tutto assurdo e irreale, ma purtroppo drammaticamente reale...

Da appassionato le prime lacrime le versai per Gilles. poi quel giorno per Ayrton
 
Quel primo maggio ero fuori, una cresima credo, e mi persi il GP.
Tornato a casa telefonai ad un mio amico (o mi chiamò lui) e mi disse che Senna era morto. Gli dissi di non scherzare ma lui mi confermò e mi disse: - accendi la televisione.

Mi sembrò impossibile, soprattutto con quello che era accaduto il giorno prima.

Non piansi, quelle erano finite nel maggio di dodici anni prima.

Non ero un fan del brasiliano, di cui non amavo certi atteggiamenti, forse solo amplificati dalla cassa mediatica che in realtà gestiva molto bene.
 
Anche io ho pianto quel giorno, come credo la maggioranza degli appassionati della F.1, però, pur avendo sempre considerato Senna un campionissimo, tra i grandi di tutti i tempi, non sono stato un suo fan al livello di quanto lo sono stato con altri piloti.
Io non sono mai stato un "fan" di nessuno - né di un pilota né di cantanti né di marchi, per carattere - anche se ovviamente ho le mie preferenze.

Preferenze che mi fanno affermare, con pochissimi dubbi o senza del tutto, che Senna è stato nettamente il miglior pilota : almeno tra quelli che ho visto correre io.

Certo non potrei esprimere giudizi, che so, su Nuvolari che non solo era di un'epoca precedente, ma di un'epoca in cui non c'erano le registrazioni filmate che ci sono adesso e non solo da adesso.... se uno è troppo giovane ad es. per aver visto in diretta il celebre duello Arnoux-Villeneuve in Francia nel 1979, beh magari riesce a vederlo lo stesso registrato; ma lo stesso non si può dire per i tempi di Nuvolari, e neppure per quelli di Fangio... forse neppure per gli anni '60 di Jim Clark, non so.

Ma, dagli anni '70 in poi, uno come Senna non si è mai visto, di sicuro : uno che riusciva a far la pole position con macchine non da prima fila, che sul bagnato - dove più si vede la sensibilità di un pilota - non si limitava a prevalere ma appariva di un altro pianeta.... quale, in effetti, era.
Ripeto, non sono mai stato fan di nessuno : ma Senna era eccezionale, bisognava essere ciechi per non vederlo.

Piloti bravissimi ce ne sono stati diversi, a cominciare da Schumi, ma Senna era un'altra cosa, un fuoriclasse d'assoluta eccezione.

Ricordo bene la sua morte, ero davanti alla TV.... in parte è stata una leggerezza umana, come succede spesso, in parte è stato un caso sfortunato : se lo sterzo avesse ceduto in una curva meno veloce, magari sarebbe sopravvissuto.

Ma con i se ed i ma non si fa la storia, chi corre in auto (F.1 o altro) sa che corre dei rischi, allora più di adesso visto che sono passati 25 anni.... gli è andata male, ecco tutto, come del resto ad un bel po' di gente prima di lui, da Lorenzo Bandini a Jochen Rindt a Jim Clark a Gilles Villeneuve a Ignazio Giunti a Ronnie Peterson, e qualcuno anche dopo come Alboreto : il rischio adesso è diminuito in modo incredibile, vedi la ragazza tedesca uscita viva dall'impressionante incidente a Macao, ma un tot ci sarà sempre, è fisiologico.

E lui non sembrava uno insensibile al rischio, ma piuttosto uno che lo teneva sotto controllo grazie ad un istinto eccezionale.
Pur con un carattere non certo esente da spigolosità, si sente la mancanza di un fuoriclasse così nelle corse d'oggi.
.
 
Mi colloco sulla scia del post di Mastertanto, consapevole che le mie 35 primavere esprimano un giudizio molto più parziale del suo sulla qualità dei piloti.
Io sono nato nell'anno in cui Senna esordì in F1 e, inutile dirlo, la mia passione per le auto e le corse è nata molto presto proprio grazie a lui. Era il mito dell mia infanzia, tappezzai la cameretta di suoi poster accanto a quelli che avevo di calcio e basket, e anche ora che è passato molto tempo resta il mio sportivo preferito di sempre.

Non credo che Ayrton abbia beneficiato di una rivalutazione a posteriori a causa della morte precoce, anzi probabilmente con le epopee vincenti di altri piloti venuti dopo di lui (Schumacher e Hamilton in primis) si è messo in discussione il suo status di miglior pilota dell'epoca moderna.
Se si guardassero solo i numeri il confronto avrebbe tranquillamente ragione d'essere, io l'ho visto correre (e rivisto nel corso degli anni) e personalmente non ho dubbi che sia stato il più grande tra quelli che ho conosciuto da spettatore.

Ho pensato di andare a Imola mercoledì scorso, credevo sarebbe stato emozionante partecipare alle commemorazioni del 25° anniversario della sua scomparsa.
Poi però ho realizzato di aver visto praticamente ogni documentario, letto libri e articoli, riviste tante di quelle gare che non so cosa avrei aggiunto al mio bagaglio personale. Così ho deciso che andrò in pellegrinaggio da solo all'autodromo appena avrò modo di farlo, passerò a rendere omaggio al Tamburello e farò un tuffo nei ricordi del bambino che a 10 anni aveva perso il suo idolo incontrastato.
 
Anche incuriosito dal fatto che siamo nati a pochi giorni di distanza, ho seguito la carriera di Senna dai successi nelle formule minori in Inghilterra. E fin da allora ho sempre detto a tutti "Quando questo arriverà in F1, sarà un fenomeno". Non mi sbagliavo.
Grande doti, naturali e/o sviluppate nel tempo (imbattibile sotto la pioggia o sul giro secco in prova), unite a una determinazione feroce, ne fanno secondo me il miglior pilota degli anni '80. Anche oggi, quando penso alla vittoria sfiorata (o meglio, rubata...) al GP di Monaco del 1984, o al primo successo (con la Lotus...) all'Estoril nel 1985, o ai primi giri del GP di Donington nel 1993, con una McLaren palesemente inferiore alla Williams, mi viene la pelle d'oca...
Oltre alla tristezza per la perdita precoce, mi rimane un altro dispiacere: non averlo visto guidare, e vincere, in Ferrari:emoji_cry:

Ciao Ayrton, RIP, ovunque tu sia...:emoji_pray:
 
Mi colloco sulla scia del post di Mastertanto, consapevole che le mie 35 primavere esprimano un giudizio molto più parziale del suo sulla qualità dei piloti.
Io sono nato nell'anno in cui Senna esordì in F1 e, inutile dirlo, la mia passione per le auto e le corse è nata molto presto proprio grazie a lui. Era il mito dell mia infanzia, tappezzai la cameretta di suoi poster accanto a quelli che avevo di calcio e basket, e anche ora che è passato molto tempo resta il mio sportivo preferito di sempre.

Non credo che Ayrton abbia beneficiato di una rivalutazione a posteriori a causa della morte precoce, anzi probabilmente con le epopee vincenti di altri piloti venuti dopo di lui (Schumacher e Hamilton in primis) si è messo in discussione il suo status di miglior pilota dell'epoca moderna.
Se si guardassero solo i numeri il confronto avrebbe tranquillamente ragione d'essere, io l'ho visto correre (e rivisto nel corso degli anni) e personalmente non ho dubbi che sia stato il più grande tra quelli che ho conosciuto da spettatore.

Ho pensato di andare a Imola mercoledì scorso, credevo sarebbe stato emozionante partecipare alle commemorazioni del 25° anniversario della sua scomparsa.
Poi però ho realizzato di aver visto praticamente ogni documentario, letto libri e articoli, riviste tante di quelle gare che non so cosa avrei aggiunto al mio bagaglio personale. Così ho deciso che andrò in pellegrinaggio da solo all'autodromo appena avrò modo di farlo, passerò a rendere omaggio al Tamburello e farò un tuffo nei ricordi del bambino che a 10 anni aveva perso il suo idolo incontrastato.

Del resto nel tuo avatar c'è proprio il mitico Senna (che lava una Honda...).............
E dire che io tempo fa pensavo fossi tu, poi cliccando sulla foto e ingrandendola si vede benissimo che è Ayrton.
 

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