<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Produzione Febbraio Toyota | Il Forum di Quattroruote

Produzione Febbraio Toyota

marimasse aveva scritto:
Beh, a dire il vero avresti potuto benissimo farglielo ingoiare tu, quel sorrisino, rispondendogli (magari con un sorrisino ancora più smagliante): "che peccato, vorrà dire che farò a meno di comprare questa macchina"...

marione66 ha risposto:
Hai ragione, però quando ti piace un auto e c'è solo un concessionario in zona , non si può fare a meno che accettare le condizioni del concessionario...

Senza alcun tono polemico, direi che la frase diventerebbe più obiettiva sostituendo il "non si può fare a meno" con "non si vuole fare a meno".

Io mi sono trovato in una situazione simile alla tua. Dopo vari ragionamenti, preventivi, confronti, ripensamenti ecc. avevo deciso di comprare l'auto nuova e mi ero recato dal concessionario di zona con la precisa intenzione di fare l'ordine. Mentre il tizio preparava le carte mi sono permesso di ricordagli le promesse che mi aveva fatto in fase di preventivo, tra le quali quella (per me fondamentale fin da ragazzo) relativa alla possibilità di assistere personalmente, in officina, ai tagliandi ed alle eventuali riparazioni. Il tizio mi ha risposto "penso che non ci siano problemi". Allora gli ho detto che volevo l'assicurazione da parte del capo officina. Mi ha detto di aspettare un attimo, è andato, è tornato e con espressione rammaricata mi ha comunicato, come se per lui fosse stata una novità assoluta, che purtroppo la cosa non era assolutamente possibile, che a nessun cliente era concessa, che la sicurezza, che la legge ecc. ecc. ecc. A quel punto gli ho detto peccato e ho lasciato lì lui, il suo tavolino e il suo foglietto compilato. In fin dei conti una macchina con cui andare in giro l'avevo già e inoltre l'esperienza insegna che mooolto raramente ci si pente di aver rimandato un acquisto (se sfrutti la "grande promozione" di oggi perdi la possibilità di sfruttare quella di domani, che non potrà essere di certo peggiore...).

Alla fine comprai la macchina da un concessionario a oltre 70km da casa mia, il quale si degno di fare (e poi mantenere) la suddetta promessa.
 
marimasse ha scritto:
marimasse aveva scritto:
Beh, a dire il vero avresti potuto benissimo farglielo ingoiare tu, quel sorrisino, rispondendogli (magari con un sorrisino ancora più smagliante): "che peccato, vorrà dire che farò a meno di comprare questa macchina"...

marione66 ha risposto:
Hai ragione, però quando ti piace un auto e c'è solo un concessionario in zona , non si può fare a meno che accettare le condizioni del concessionario...

Senza alcun tono polemico, direi che la frase diventerebbe più obiettiva sostituendo il "non si può fare a meno" con "non si vuole fare a meno".

Io mi sono trovato in una situazione simile alla tua. Dopo vari ragionamenti, preventivi, confronti, ripensamenti ecc. avevo deciso di comprare l'auto nuova e mi ero recato dal concessionario di zona con la precisa intenzione di fare l'ordine. Mentre il tizio preparava le carte mi sono permesso di ricordagli le promesse che mi aveva fatto in fase di preventivo, tra le quali quella (per me fondamentale fin da ragazzo) relativa alla possibilità di assistere personalmente, in officina, ai tagliandi ed alle eventuali riparazioni. Il tizio mi ha risposto "penso che non ci siano problemi". Allora gli ho detto che volevo l'assicurazione da parte del capo officina. Mi ha detto di aspettare un attimo, è andato, è tornato e con espressione rammaricata mi ha comunicato, come se per lui fosse stata una novità assoluta, che purtroppo la cosa non era assolutamente possibile, che a nessun cliente era concessa, che la sicurezza, che la legge ecc. ecc. ecc. A quel punto gli ho detto peccato e ho lasciato lì lui, il suo tavolino e il suo foglietto compilato. In fin dei conti una macchina con cui andare in giro l'avevo già e inoltre l'esperienza insegna che mooolto raramente ci si pente di aver rimandato un acquisto (se sfrutti la "grande promozione" di oggi perdi la possibilità di sfruttare quella di domani, che non potrà essere di certo peggiore...).

Alla fine comprai la macchina da un concessionario a oltre 70km da casa mia, il quale si degno di fare (e poi mantenere) la suddetta promessa.

Sulla sicurezza non si scherza. Le leggi sono precise. È vero che molti le contravvengono ma se nel mentre che ti fai il tagliandino capita la Asl o l'ispettorato del lavoro in officina e ti becca lì salutate pure stipendio e tredicesima. Tu hai abbandonato un officina ligia alle regole per una che le regole non sa' nemmeno dove stanno.
 
scusate ma dove sta scritto che non si possa stare in officina per ragioni di sicurezza?? al massimo ci saran motivazioni assicurative..
poi l'asl cosa ci va a fare in un'officina?
a controllare che le macchinette del caffè siano a norma???
 
Se ti becca un ente preposto alla sicurezza su un luogo di lavoro, qualsiasi esso sia, risulti lavoratore in nero!
Fai che succeda e poi si che ti diverti, tu ed il proprietario dell'officina!
 
bluecobra ha scritto:
Se ti becca un ente preposto alla sicurezza su un luogo di lavoro, qualsiasi esso sia, risulti lavoratore in nero!
Fai che succeda e poi si che ti diverti, tu ed il proprietario dell'officina!

Quoto quanto dici.
A leggere sopra pare quasi che non abbiano mai sentito parlare della Legge 626 attualmente sostituita dalla 81 ovvero il Testo Unico sulla sicurezza. Sui luoghi di lavoro ci stanno solo gli addetti ... gli altri sono interferenze o lavoratori in nero o tutti e due .. in ogni caso salutate stipendi e tredicesime, pagate un buon avvocato e farete conoscenza con la vostra Pretura.
Poi siete liberi di impiegare il vostro tempo, le vostre responsabilità ed i vostri soldi come meglio credete.
 
Mah, evidentemente sono troppo vecchio, oppure sono davvero un pericoloso delinquente, ma continuo a non accettare l'idea che la burocrazia prenda il sopravvento anche sul più elementare buon senso.

Sono talmente incosciente che ritengo per nulla vergognoso, dopo aver pagato 30 o 40 o 50 milioni per un'automobile, voler essere presente nel momento in cui essa subisce degli interventi (oltre tutto assai costosi), ovviamente senza lavorare e nemmeno disturbare o intralciare il lavoro altrui. Esattamente come ritengo di avere il pieno diritto, quando chiamo a casa l'idraulico o l'elettricista, di osservare da vicino ciò che essi fanno ed eventualmente (addirittura!) intervenire dando delle indicazioni. O forse dovrei uscire di casa per non essere accusato di lavorare in nero o di contravvenire alle regole sulla sicurezza?

Da quando, tanti anni fa, ho smesso di farmi la manutenzione ordinaria (olio, filtri, pastiglie e riparazioni fattibili senza attrezzature specifiche) da solo, a casa, ho sempre avuto l'abitudine di "partecipare" ai tagliandi, decidendo assieme al meccanico gli interventi da fare. Sono anche convinto (e potrei fare esempi in quantità) che questa mia scandalosa abitudine mi abbia fatto risparmiare, negli anni, una barca di quattrini e di rotazioni di sfere. Mai ho digerito l'idea che l'officina sia una specie di santuario nel quale sono i grandi sacerdoti possono entrare, mentre il comune mortale deve restare fuori ed accettare sempre e comunque le decisioni e soprattutto le tariffe che l'oracolo emana.

Se il meccanico è persona corretta nulla ha da temere dal fatto che il cliente (purché anch'egli corretto) veda come lavora e cosa fa; anzi, proprio da ciò può nascere quel rapporto di fiducia che trasforma il cliente in un cliente fisso. Se il meccanico non è persona corretta allora l'essere osservato gli rende più difficile, ad esempio, "arrotondare" le ore di lavoro da mettere in conto.

Conosco abbastanza bene le leggi sulla sicurezza nei posti di lavoro; si tratta di leggi che, così come accade in tanti altri contesti, partendo da un principio sacrosanto arrivano a tradursi in qualcosa di molto burocratico che alla fine, nella realtà dei fatti, rischia di allontanarsi dall'iniziale intenzione scivolando nel paradosso. Parlando con un conoscente che ha dovuto rifare l'anno scorso le grondaie della sua piccola casa (situate a 4 metri da terra e lunghe in tutto 40metri), ho scoperto che ha pagato circa 3mila euro SOLO per la sicurezza. Soldi che, però, in massima parte sono serviti a pagare NON concrete attrezzature e dispositivi per rendere sicuro il lavoro degli addetti MA la predisposizione, da parte di opportuno professionista abilitato, di tutta una serie di documenti atti a certificare questo e quello. Insomma, costosissima aria fritta che con l'effettiva sicurezza del cantiere NULLA aveva a che fare.
 
Nel caso dell'idraulico tu sei il Committente e se non t'accerti che, il suddetto idraulico, sia in regola con la normativa sulla previdenza e sicurezza vai davanti al pretore!
Posso essere daccordo con te che la sicurezza, a volte, è fatta di carta straccia, ma è vero pure che senza la carta, quella indispensabile, non ci sarebbe sicurezza!
Su quella carta ci sono designati i responsabili, se così non fosse non ci sarebbe nessun responsabile e nessuna sicurezza!
Ciao
 
marimasse ha scritto:
Mah, evidentemente sono troppo vecchio, oppure sono davvero un pericoloso delinquente, ma continuo a non accettare l'idea che la burocrazia prenda il sopravvento anche sul più elementare buon senso.

Sono talmente incosciente che ritengo per nulla vergognoso, dopo aver pagato 30 o 40 o 50 milioni per un'automobile, voler essere presente nel momento in cui essa subisce degli interventi (oltre tutto assai costosi), ovviamente senza lavorare e nemmeno disturbare o intralciare il lavoro altrui. Esattamente come ritengo di avere il pieno diritto, quando chiamo a casa l'idraulico o l'elettricista, di osservare da vicino ciò che essi fanno ed eventualmente (addirittura!) intervenire dando delle indicazioni. O forse dovrei uscire di casa per non essere accusato di lavorare in nero o di contravvenire alle regole sulla sicurezza?

Da quando, tanti anni fa, ho smesso di farmi la manutenzione ordinaria (olio, filtri, pastiglie e riparazioni fattibili senza attrezzature specifiche) da solo, a casa, ho sempre avuto l'abitudine di "partecipare" ai tagliandi, decidendo assieme al meccanico gli interventi da fare. Sono anche convinto (e potrei fare esempi in quantità) che questa mia scandalosa abitudine mi abbia fatto risparmiare, negli anni, una barca di quattrini e di rotazioni di sfere. Mai ho digerito l'idea che l'officina sia una specie di santuario nel quale sono i grandi sacerdoti possono entrare, mentre il comune mortale deve restare fuori ed accettare sempre e comunque le decisioni e soprattutto le tariffe che l'oracolo emana.

Se il meccanico è persona corretta nulla ha da temere dal fatto che il cliente (purché anch'egli corretto) veda come lavora e cosa fa; anzi, proprio da ciò può nascere quel rapporto di fiducia che trasforma il cliente in un cliente fisso. Se il meccanico non è persona corretta allora l'essere osservato gli rende più difficile, ad esempio, "arrotondare" le ore di lavoro da mettere in conto.

Conosco abbastanza bene le leggi sulla sicurezza nei posti di lavoro; si tratta di leggi che, così come accade in tanti altri contesti, partendo da un principio sacrosanto arrivano a tradursi in qualcosa di molto burocratico che alla fine, nella realtà dei fatti, rischia di allontanarsi dall'iniziale intenzione scivolando nel paradosso. Parlando con un conoscente che ha dovuto rifare l'anno scorso le grondaie della sua piccola casa (situate a 4 metri da terra e lunghe in tutto 40metri), ho scoperto che ha pagato circa 3mila euro SOLO per la sicurezza. Soldi che, però, in massima parte sono serviti a pagare NON concrete attrezzature e dispositivi per rendere sicuro il lavoro degli addetti MA la predisposizione, da parte di opportuno professionista abilitato, di tutta una serie di documenti atti a certificare questo e quello. Insomma, costosissima aria fritta che con l'effettiva sicurezza del cantiere NULLA aveva a che fare.

L'aria fritta di cui parli è quella che in realtà serve per individuare in modo preciso le responsabilità. Concordo sul fatto che certe cose potrebbero e dovrebbero assumere un carattere di maggiore funzionalità e snellezza ma oggi è così e come tale va accettato. Le leggi vanno rispettate anche quando sembrano intralciare il normale cammino. Semmai ci si deve adoperare per adeguarle alla realtà. Cmq quel tecnico che ha preso 3000 euro si è assunto la responsabilità di vita o di morte di tutte le persone impegnate nel cantiere ... se uno si fa male, lui, per 3000 ?, paga per tutti. Non dimentichiamo questo aspetto.
 
bluecobra ha scritto:
Nel caso dell'idraulico tu sei il Committente e se non t'accerti che, il suddetto idraulico, sia in regola con la normativa sulla previdenza e sicurezza vai davanti al pretore!...
Quindi la casalinga che chiama l'idraulico dovrebbe essere talmente competente in materia da richiedere la presentazione di documentazione "atta ad accertare che" e da valutare che tale documentazione sia in regola (assieme ovviamente alle attrezzature di cui l'idraulico dispone) PRIMA di lasciare che l'idraulico le entri in casa e si metta all'opera. Mi pare un classico esempio di aberrazione, in cui la legge partendo da un proposito sacrosanto sconfina allegramente nell'assurdità.

Mi sembrerebbe molto più sensato attribuire all'idraulico stesso, che ha presumibilmente scelto di fare quel mestiere e che comunque lo fa consapevolmente, la responsabilità di lavorare a modo, prendendo tra l'altro le sue precauzioni in materia di sicurezza.

Ripeto, a scanso di equivoci, che condivido ovviamente l'idea che la gente debba lavorare senza correre rischi inutili. Non condivido però quella sorta di isteria collettiva che da alcuni anni sembra aver colpito la nostra società, generando la pia illusione che ogni rischio e pericolo possa essere evitato mediante l'introduzione di opportuni e sempre più dettagliati obblighi, divieti ed adempimenti burocratici. Con il risultato che chi è incosciente o disonesto continua senza particolari problemi a farsi male o a provocare danni a terzi (come le cronache quotidianamente riportano), mentre chi non lo è si ritrova oberato di carte e spese sempre più lontane dalla ragionevolezza.
 
G5 ha scritto:
Le leggi vanno rispettate anche quando sembrano intralciare il normale cammino. Semmai ci si deve adoperare per adeguarle alla realtà...
Infatti, proprio qui sta il punto.

...quel tecnico che ha preso 3000 euro si è assunto la responsabilità di vita o di morte di tutte le persone impegnate nel cantiere ... se uno si fa male, lui, per 3000 ?, paga per tutti. Non dimentichiamo questo aspetto.
Non lo dimentico affatto, anzi. L'idea che spendendo 3000 euro si renda il cantiere immune da infortuni è figlia a mio avviso di quella mentalità di cui parlavo nel messaggio precedente. Quel tecnico può essere ritenuto responsabile di un eventuale infortunio SOLO SE si può dimostrare che l'infortunato aveva rispettato alla lettera TUTTE le prescrizioni in materia, cosa il più delle volte assai difficile, anche perché le prescrizioni tendono ad essere assai esagerate (un po' come certi limiti di velocità, che sembrano messi apposta per poter sempre dire "la responsabilità non è mia, il limite che avevo messo non è stato rispettato").

In altre parole, quei 3000euro hanno uno scopo molto più burocratico che altro e, per l'appunto, allontanano la legge dalla realtà delle cose. Lo stesso meccanismo perverso che, nel sacrosanto intento di impedire gli incidenti stradali provocati da chi guida ubriaco, partorisce leggi che puniscono con estrema severità chi si mette alla guida con in corpo una o due birre medie, ovvero con un tasso alcolico lontano anni luce da ciò che la parola "ubriaco" significa.

Inoltre, continuo a non capire per quale ragione uno che deve rifare le grondaie di casa debba pagare un 30-40% di sovrapprezzo per la sicurezza, quando quest'ultima dovrebbe fare parte integrante del mestiere di chi le grondaie ripara e sostituisce.
 
Marimasse, rispondo qui - tutto in uno.
Se chiami l'idraulico a sostituirti il rubinetto non c'è bisogno di niente se lo chiami a rifarti il bagno o l'impianto devi aprire un cantiere. La prospettiva cambia un po' mi pare.
Il fatto che tu veda un progetto di sicurezza come un intervento burocratico e non come un passo necessario è figlio di quella mentalità tutta italiana di ritenere che da soli si fa meglio. Quando ti si brucia la lampadina sul balcone tu prendi lo scaletto l'appoggi al muro, ci sali in ciabatte, smonti la plafoniera, sviti la lampadina (rigorosamente senza staccare il quadro), sostituisci e rimonti il tutto. Un operazione da qualche minuto. Bene in quei minuti il caso e la negligenza possono determinare una serie infinita di eventualità tra cui che uno possa cadere dalla scala ed essendo su un balcone volare di sotto. Non succede a nessuno tranne a quelli cui accade. Ti racconto un aneddoto. Un mio conoscente chiama a lavorare a casa sua un artigiano, gli fa fare tutto ciò che concerne la sicurezza tra gli sbuffi dell'artigiano e del suocero che non vedeva partire i lavori. Questo artigiano ha problemi di diabete (scoperto dopo però) e mentre mette la cimasa ad un muro standovi sopra si sviene e cade. Finisce in ospendale, resta incosciente per 19 giorni rischiando la paralisi per le lesioni a livello spinale. Nel mentre che succede ciò si scopre l'orda dei giustizieri che però trovando tutto in regola non possono far altro che constatare la fortuità del fatto. Tuttavia hanno controllato anche i peli del culo al mio conoscente ed anche l'assicurazione, interessata al caso, ha tirato un sospiro di sollievo. Se l'artigiano gli avesse detto del suo problema di salute o meglio lo avesse denunciato agli uffici preposti forse avrebbe avuto una pensione e non gli avrebbero permesso di lavorare in quel settore perché inidoneo.
L'istituzione di un responsabile (committente e professionista) serve affinché chi va a montare le grondaie sia sottoposto ad un controllo diretto ed eventualmente diretto verso soluzioni più consone. Ti faccio due brevi esempi. Adesso la legge italiana prescrive che sui tetti sia montato il cavo al quale ancorarsi con le imbracature in caso di interventi in conpertura. Sino a questo momento tutti i frequentatori di tetti (manutentori di coperture, antennisti, ecc) salivano sopra senza alcun dispositivo di trattenuta. Un colpo di vento, un giramento di testa o un inciampo poteva essere fatale. Un idraulico che monta grondaie sino ad oggi lavorava con trabattelli da imbianchino quando non lavoravano direttamente in gronda da sopra il tetto. Oggi in larga parte usano ponteggi o cestelli sulle gru. Prima avevamo una massa di equilibristi ora si comincia a vedere persone che agiscono con raziocinio. Cmq per opere di manutenzione (a meno di rischi particolari e gravi, non è necessario incaricare un responsabile della sicurezza. L'importante è chiedere alle ditte di fornire la documentazione relativamente alle loro posizioni assicurative e magari il loro piano di sicurezza che devono approntare per ogni lavoro che fanno. Ma un idraulico quando ha fatto il suo piano per sostituire la grondaia quando ha inserito gli elementi distintivi del lavoro e gli indirizzi del cantiere non ha da fare altro. Ecco che alla tua ultima frase trovi la giusta risposta. Non hai da pagare un 30-40% in più ma è compreso nel mestiere.
 
Io sto con marimasse e vorrei tanto che le officine invece che fare le aree ospitality dove al max puoi bere un caffè o leggere un giornale facessero in modo che uno possa guardare come e quanto mettono le mani sull'auto. Mi va bene pure un "cubo di vetro tipo acquario" dove io posso stare secondo tutte le norme dell'universo e intanto... osservare. Da un gommista dove vado è così... ti siedi in questa sorta di saletta d'aspetto e vedi fuori che fanno. Ciao!
 
alexmed ha scritto:
Io sto con marimasse e vorrei tanto che le officine invece che fare le aree ospitality dove al max puoi bere un caffè o leggere un giornale facessero in modo che uno possa guardare come e quanto mettono le mani sull'auto. Mi va bene pure un "cubo di vetro tipo acquario" dove io posso stare secondo tutte le norme dell'universo e intanto... osservare. Da un gommista dove vado è così... ti siedi in questa sorta di saletta d'aspetto e vedi fuori che fanno. Ciao!
Quoto.
Negli Stati Uniti molte office hanno l'area clienti adiacente all'officina, con vetrata trasparente che permette di vedere cosa avviene.
Qui da noi manca la mentalità, il concetto di "trasparenza"
 

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