https://www.quattroruote.it/news/pr...7_08&Idtrack=C2E8F3DCB37B8E0CB8E4FDA886642064
Un sistema full Hybrid (CLio) e Plug-in (Captur e Megane) leggermente diverso dal solito.
"Un mezzo cambio che funziona. La Renault, infatti, si è inventata un powertrain davvero ingegnoso, con lo stesso hardware che viene declinato nelle varianti full (solo per la Clio) e plug-in hybrid (su Captur e Mégane). Dentro il cofano c’è un quattro cilindri 1.6 aspirato che proviene dalla banca organi dell’Alleanza, a cui sono collegati un motore elettrico principale e un’unità secondaria che funge da generatore/starter. In mezzo, c’è una trasmissione a dir poco originale: è simile a un tradizionale cambio meccanico automatizzato a sei marce, ma è privo di frizione, sincronizzatori e di alcuni rapporti non necessari, come la retromarcia, la prima e la seconda. Questo perché a muovere l’auto da ferma c’è sempre e soltanto il motore elettrico principale, con quello termico che entra invece in azione soltanto a vettura già lanciata, quando sono sufficienti le cambiate lunghe. E le unità a batteria si occupano di sincronizzare l’innesto dei rapporti e di compensare il vuoto di coppia durante i passaggi di marcia. Il vantaggio, secondo i tecnici francesi, è che una soluzione del genere garantisce il più alto rendimento nel trasferimento della potenza e della coppia, perché i trascinamenti sono ridotti all’osso. E proprio l’assenza del tipico effetto trascinamento dei cambi Cvt, con i giri motore che non corrispondono all’effettiva velocità, è il pregio maggiore che percepisce chi sta al volante."
Aspettiamo il test del Centro Prove.
Un sistema full Hybrid (CLio) e Plug-in (Captur e Megane) leggermente diverso dal solito.
"Un mezzo cambio che funziona. La Renault, infatti, si è inventata un powertrain davvero ingegnoso, con lo stesso hardware che viene declinato nelle varianti full (solo per la Clio) e plug-in hybrid (su Captur e Mégane). Dentro il cofano c’è un quattro cilindri 1.6 aspirato che proviene dalla banca organi dell’Alleanza, a cui sono collegati un motore elettrico principale e un’unità secondaria che funge da generatore/starter. In mezzo, c’è una trasmissione a dir poco originale: è simile a un tradizionale cambio meccanico automatizzato a sei marce, ma è privo di frizione, sincronizzatori e di alcuni rapporti non necessari, come la retromarcia, la prima e la seconda. Questo perché a muovere l’auto da ferma c’è sempre e soltanto il motore elettrico principale, con quello termico che entra invece in azione soltanto a vettura già lanciata, quando sono sufficienti le cambiate lunghe. E le unità a batteria si occupano di sincronizzare l’innesto dei rapporti e di compensare il vuoto di coppia durante i passaggi di marcia. Il vantaggio, secondo i tecnici francesi, è che una soluzione del genere garantisce il più alto rendimento nel trasferimento della potenza e della coppia, perché i trascinamenti sono ridotti all’osso. E proprio l’assenza del tipico effetto trascinamento dei cambi Cvt, con i giri motore che non corrispondono all’effettiva velocità, è il pregio maggiore che percepisce chi sta al volante."
Aspettiamo il test del Centro Prove.