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Piacere di Guida? cosa è?

Ciao

Dopo le donne, la guida è la cosa più bella, significa libertà, conoscere nuovi posti, nuova gente.

Il piacere:

RISPETTO DEL PROSSIMO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! QUELLI DEI SUV O SIMILI DOVREBBERO STAMPARGLIELO SUL PARABREZZA

Una bella donna a fianco
Fuori dalle città, piena campagna, o costiera
auto fluida ( diesel )
Performante, comoda
Assetto sportivo

Speriamo in bene
 
alexone68 ha scritto:
Spesso si parla di piacere di guida, ma ovviamente ognuno ha il suo personale concetto di piacere, per voi cosa significa?

Per me il piacere di guida è l'abilità con cui una vettura riesce a coniugare sportività e praticità d'uso.
Mi piace guidare perchè farlo è divertente, emozionante e al tempo stesso rilassante.
Mi piace guidare perchè farlo non mi stanca, così da poter guidare a lungo.
Mi piace percorrete un misto stretto perchè la mia auto riesce a fare ciò che desidero che faccia e perchè vada dove desidero che vada, mi piace sentire il posteriore che controlla e comanda la trazione senza assumere comportamenti non prevedibili e senza limitare le mie ambizioni sportiveggianti. Mi piace usare il volante e l'acceleratore per trovare il mio mix tra potenza e direzionabilità.

L'auto in grado di trasmettermi un piacere di guida come lo intendo io deve avere le seguenti caratteristiche in ordine di importanza:

-trazione posteriore
-sterzo diretto
-distribuzione ottimale dei pesi circa 50/50 ant/post
-assetto piatto
-motore benzina con elevato range di utilizzo
-vero cambio sequenziale veloce (no a variazione continua)
-posizione di guida confortevole
-corona volante ridotta
-possibilità di escludere totalmente l'ESP
-motore silenzioso
-silenziosità interna
Piacere di guida e' guidare in tutta sicurezza per se' e gli altri senza licubo di tutor,autovelox,telelaser ecc...Poi andare a lavorare in macchina non da solo ed inc...zzto ma con Monica Bellucci,Nicole Kidman,Vanessa Incontrada e Manuela Arcuri...e proseguire oltre magari andando al mare :) Siccome poi vorrei " rilassarni " con le Signore in questione ma ormai ho una certa eta' cerco volontari che possano aiutarmi :D :D :D
 
andare in pista... il piacere di guida viene da li, secondo me!
il mezzo non importa, se ti piace guidare ti interessa il percorso e non cosa guidi dato che qualunque cosa sia devi riuscire a farla andare al massimo e, non so te, ma io ho già difficoltà con i kart. Sempre secondo me...
Per strada invece l'unico vero piacere che posso trovare è in una giornata di sole primaverile, macchina scoperta con tassativamente cambio robotizzato, strada poco trafficata e tortuosa e donna (possibilmente non troppo rompicoglioni:D) al fianco...
altrimenti un bel giro in moto, meglio se automatica, in compagnia ma da soli in sella...
 
La guida diventa piacere quando guidatore, veicolo e strada diventano un tutt'uno armonico in cui ogni parte cessa di essere elemento distinto dagli altri... 8)

Una sensazione che mi capita di provare, più frequentemente in moto per essere sincero, di concentrazione totale e spontanea, senza sforzo cosciente.

Empatia col mezzo e la strada.

Quando tutto viene assolutamente naturale e senza sforzo.

;)

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
homera ha scritto:
Io ci aggiungerei ......" Il tutto ad un prezzo equilibrato " ....."magari non sopra i 40 mila euro"....ed ecco che la tua auto ideale diventa solo un sogno per la maggior parte di tutti noi!!
Lexus IS 250: la porti a casa con meno di 34.000 euro
se poi puoi stare sui 39000 allora puoi anche prenderti la versione Luxury con fari bixeno adattivi, sedili ventilati, sensori vari, ecc. e guarda che i costi che ti riferisco non sono neanche quelli migliori che puoi spuntare in trattativa.

Fulcrum ha scritto:
La guida diventa piacere quando guidatore, veicolo e strada diventano un tutt'uno armonico in cui ogni parte cessa di essere elemento distinto dagli altri.
La tua definizione mi piace molto e mi trova daccordo.
 
avere il fenomeno Olimpionico di turno in Orinale Teutonico a 5 centimetri dal paraurti posteriore: questo è piacere di guida....
 
LUISELLA1972 ha scritto:
....Prendere l'auto e andare via: non importa dove. La strada è tua.

Il tuo, pur essendo condivisibile, è un altro punto di vista.

Viaggiare sicuramente può rappresentare un piacere, però se restiamo nello specifico dell'auto il "piacere di guida" è un concetto che dovrebbe esprimere al meglio, come ha detto Fulcrum, l'armonizzazione tra persona, strada e auto.
Da questo punto di vista l'auto con le sue caratteristiche diventa una variante fondamentale per ottenere quell'armonizzazione che poi si traduce in piacere di guida.
Le sensazioni che ti giungono dalla guida di differenti auto non sono le stesse.
 
A chi può interessare riporto la risposta del Sig. Mauro Coppini, inviatami presso il forum di Nuvolari (http://forum.nuvolari.tv/forum_posts.asp?TID=458)

by Mauro Coppini Postato: 26-Aprile-2009 at 11:07
Il piacere di guida è ormai diventato il primo obiettivo perseguito da progettisti e sperimentatori. In un momeno in cui la prestazione in valore assoluto perde terreno in conseguenza di normative sempre più penalizzanti, quello che conta davvero è il carattere del comportamento su strada. Purtroppo ci troviamo di fronte ad una grandezza che non è possibile definire solo con il ricorso a parametri oggettivi. Più in generale va osservato che questo concetto deriva alla lontana dal rapporto tra cavallo e cavaliere. Due entità dalle caratteristiche psicofisiche molto diverse che, per ottenere il risultato, devono essere in grado di arrivare ad una perfetta ntegrazione tra di loro. Il pensiero che si riflette in azione è il punto di arrivo del piacere di guida. Non si tratta tanto della "obbedienza" del'auto agli ordini del pilota quanto piuttosto di un "comune sentire" tra la parte meccanica e quella umana, del connubio tra auto e pilota. In questo senso interpretare il piacere di guida come risultato necesario di una serie di soluzioni e impostazioni tecniche è del tutto irrealistico. Alcuni esempi. Una distribuzione del 50% sui due assi è ben poca significativa dal punto di vista del comportamento dinamico dell'uto. Perchè lo stesso valore può essere ottenuto ponendo le masse principali alle estremità dell'auto (ad esempio lo schema transaxle della Maserati) o,al contrario concentrandole in prossimità del baricentro (vetture a motore posteriore centrale). A parità di distribuzione dei pesi il comportamento è molto diverso. Nel primo caso il forte momento di inerzia penalizza proprio quella maneggevolezza che è alla base del piacere di guida. Nel secondo caso si può generare una instabilità addirittura problematica in situazioni di emergenza. Allo stesso modo uno sterzo diretto, inteso come dotato di bassa demoltiplicazione non si trsforma necessariamente in reattività della vettura ai comandi del pilota perchè questa dipende in gran parte dalla rigidezza di sospensioni e pneumatici e dalla distribuzione delle masse. In altre parole il piacere di guida lo si persegue ragionando in termini di sistema alla ricerca di una omogeneità tra le componenti che ne privilegi la capacità di interazione. L'obiettivo è quello di arrivare a definire una comunicazione fluente, chiara, univoca tra auto e pilota.

Pur condividendo al 100% l'analisi fatta dal ben conosciuto direttore editoriale di Nuvolari, tralasciando il fattore umano a cui forse un confronto "face to face" potrebbe riservare maggiori soddisfazioni, in questa sede ritengo sia comunque utile fare un tentativo per evidenziare le caratteristiche meccaniche che meglio consentono di valorizzare quel connubio Uomo-Macchina di cui parlava Coppini.
 
Per me è guidare senza pensare alla destinazione e a che dovrai fare, godersi il viaggio, ci sei solo tu e la tua auto.
 

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