vado a piedi ha scritto:
decido di partire per il ponte ...
Questo è stato il tuo unico, ma grave, errore.
Un errore che io ho smesso di fare da mooolti anni; non lo dico in tono polemico o di superiorità, ma piuttosto con oggettiva amarezza.
La gita
"tradizionale", nel senso di viaggio in giornata festiva
tipica verso località
tipica, appare ai miei occhi come una delle tante cose che appartengono al passato remoto e che oggi si sono ridotte a grottesche, costose e pericolose farse. Si parte per la gita inseguendo il ricordo di
altre gite che nella realtà odierna, semplicemente, non si possono più fare. Esattamente come, automobilisticamente parlando, si parte per un viaggio inseguendo un'illusione (il piacere di guidare in relax osservando bei luoghi e belle strade) che nella realtà NON trova riscontro alcuno, a meno che non condita da dosi industriali di auto-suggestione.
Nella realtà ti... rilassi a suon di code, pericoli e ingorghi, oltre tutto pagati a caro prezzo. Se per caso becchi un percorso privo di traffico, allora ti... rilassi a controllare continuamente la presenza di eventuali limiti di velocità più o meno insulsi o semafori isterici o ostacoli di vario genere, oppure ti rilassi pensando alla quantità di multe che puoi prendere senza neanche accorgertene, nonostante tu guidi in maniera ragionevole e prudente.
Anche questa volta, quindi, ho trascorso la
festa comandata come al solito: nessun viaggio verso remote località, ma solo una breve scampagnata, domenica, a 50km da casa con partenza ore 11 (dopo che i gitanti del giorno sono arrivati a destinazione) e rientro ore 15 (prima che comincino i rientri). La sera, dal divano, ho assistito ancora una volta allo spettacolo, gratuito e sempre più sfarzoso, delle colossali code nelle quali NON mi sono trovato coinvolto; una delle sensazioni più gratificanti cui l'automobilista moderno possa ambire.