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"incentivi auto 2024, esaurita in un solo giorno la metà dei fondi per ibride e termiche"

edit mod : Qui qui si doveva parlare di incentivi, non è nostra pignoleria ma un topic deve rispecchiare il tema introdotto dal titolo altrimenti diventa confusionaria la discussione e oltretutto gli utenti non sanno bene dove scrivere su di uno specifico discorso.
Scusate il 'pistolotto' ma è per rendere il forum piacevole e di facile utilizzo
 
Permettimi....

L' opener

Ci dice:

-Meta' degli incentivi piazzati in un giorno ( Ibride e termiche )
-Gli Italiani preferiscono le termiche alle elettriche....
Chissa' quanti anni ci vorranno per....
( facendo capire per invertire il trend )

I post a seguire dei forumisti,
IMO,
non possono che scivolare sulle cause di questo
poco interesse.

Se ho capito male io....
Cancello
 
Osservazioni comprensibili per carità.
E dubbi più che leciti.
Ma potrei citare altrettante motivazioni pro elettrico.
Ma non ne ho voglia (sono a passeggio nel bosco con Zeno) e non è questo il punto.

Non mi si dica però che chi ha o pensa di prendere una BEV è privo di buon senso.

Vedi, sono a piedi, con il cane, in una bella giornata di sole. Nel frattempo la id.3 si ricarica gratis.
In un anno ho risparmiato circa 2.000 euro rispetto alla pur ottima CT200h che avevo prima.
Ho fatto viaggetti mediamente lunghi anche in inverno e, a parte qualche incertezza iniziale, non ho avuto particolari problemi.

Rifarei la mia scelta?

Si, senza dubbio.

E, seguendo il tuo ragionamento, non mi reputo persona priva di buon senso perché ho un'auto elettrica.
Le mie osservazioni non sono comprensibili. Ma questioni oggettive.

Quello che contesto è la superiorità morale che si attesta chi sceglie l'elettrico, convinto di salvare il mondo.

Quando l'unico modo per contribuire alla nostra salvezza, considerando la mobilità è non usare l'auto privata. Elettrica, diesel o benzina che sia.
 
edit mod : Qui qui si doveva parlare di incentivi, non è nostra pignoleria ma un topic deve rispecchiare il tema introdotto dal titolo altrimenti diventa confusionaria la discussione e oltretutto gli utenti non sanno bene dove scrivere su di uno specifico discorso.
Scusate il 'pistolotto' ma è per rendere il forum piacevole e di facile utilizzo
Ops. Scusami. Sono stato prolisso oltrettutto.
 
Ho citato più volte il termine complessità e non a caso.

Non mi sono sentito chiamato in causa. Ma scomodare la disiformazione e metterla sul piatto come effetto che limita la diffusione delle BEV è troppo superficiale.

Ma detto tutto questo mi prendo un attimo per descrivere i motivi che rendono la transizione ecologica con questo paradigma tecnologico non sostenibile (secondo i 3 diversi pilastri della sostenibilità.

A livello operativo, non lo è perchè al netto dell'autonomia teorica e della disponibilità delle colonnine, così come avviene per i nostri smartphone (la tecnologia di base è la medesima), i 500km di autonomia (giusto per dare un esempio) garantiti o dichiarati quando si compra l'auto nuova, dopo qualche tempo a furia di caricare e scaricare, ricariche parziali, ricariche veloci, sbalzi termici, umidità, scendono rapidamente. E quindi chi comprerà un'auto elettrica usata? Quale sarà il suo valore futuro? E quanto potrebbe costare mettere un pacco batterie nuovo? Le auto benzina e diesel spesso all'aumentare dei km percorsi migliorano anche le loro prestazioni.
A livello sociopolitico non lo è. Oggi la catena del valore è completamente in mano ai cinesi. Gli incentivi a volte anche generosi che gli stati europei elargiscono a chi compra un'auto elettrica sono soldi che vanno alla Cina. A meno che non cambi il paradigma tecnologico, passare alla mobilità elettrica significa abdicare e consegnare le chiavi del mondo alla Cina. E' vero che gli USA sono abbastanza avanti, ed è vero che l'Europa per colmare questo gap ha lanciato un maxi programma che si chiama Battery20-30, ma ad oggi ancora è la Cina a essere di fatto monopolista.
A livello logistico non lo è: le batterie sono prodotti ad alto carico di incendio. Quindi per motivi di sicurezza non si possono saturare i container dei camion o i magazzini come avviene per una testa motore ad esempio. E non solo, come già sottolineato, soffrendo e patendo gli sbalzi termici (prova a lasciare lo smartphone una giornata al sole d'estate, o una notte di gennaio su un balcone fuori e vedi cosa succede), spesso devono essere trasportate e immagazzinate a temperatura e umidità controllata. Questo significa che a partità di volumi tu hai più camion che devono essere magari pure coibentati e magazzini più grandi pure raffrescati, con effetti evidenti sulla quantità di energia richiesta e dunque sull'ambiente. Sulle auto per scongiurare tutto questo, viene installato un piccolo sistema refrigerante o riscaldante che evita alla batteria di subire stress termici (chiaramente consuma energia).
Non è sostenibile a livello sociale: si stima che se il paradigma dell'elettico dovesse diventare dominante, nella sola Europa di perderebbero 300.000 posti di lavoro. Ora è vero la questione ambientale è un'opportunità, si svilupperanno nuove professionalità, ma il cambiamento è troppo repentino affinchè non si siano degli scossoni. Sarà una mattanza sociale. E non ci dimentichiamo che i motori diesel e benzina europei sono i più efficienti e affidabili al mondo.
Non è sostenibile a livello economico. L'auto elettrica costa. Costa parecchio. E questo farà si, che l'auto potrebbe diventare sempre di più un bene di lusso, per pochi. Oltrettutto considerando che come scritto al punto 1, il valore futuro è una grande incognita.
Non lo è a livello ambientale: il processo di estrazione del litio ha impatti enormi sugli ecosistemi. Richiede tantissima acqua. Poi c'è il problema delle fonti con cui si produce l'elettricità spesso inquinano. E anche volendo utilizzare energia verde (che poi verde non è ma questo è un altro discorso), questa non sarebbe mai è poi mai sufficiente a coprire il fabbisogno. Passiamo all'infrastruttura: per avere una rete di distribuzione capillare delle colonnine si dovrebbero sventare intere città con impatti sulla qualità dell'aria incredibili. E poi ancora nessuno sa come le celle di litio si possaCi no smaltire una volta giunte a fine vita. Ci sono degli studi che parlano di riuso, ma siamo ancora a livello di prototipazione.
Tutto questo, quando l'auto in Europa ha un impatto sulle emissioni marginale a livello mondiale.

Ora ho più tempo per argomentare meglio.
Senza pretesa di aver ragione.

Permettimi di osservare che anche le tue considerazioni non sono del tutto oggettive e, passami il termine, misurabili.
Ti faccio un esempio:
"i 500km di autonomia (giusto per dare un esempio) garantiti o dichiarati quando si compra l'auto nuova, dopo qualche tempo a furia di caricare e scaricare, ricariche parziali, ricariche veloci, sbalzi termici, umidità, scendono rapidamente"
In che misura, quanto rapidamente, in che condizioni?
Vari test "certificano" perdite di capacità di carica di circa il 7% dopo 100.000 con utilizzi non proprio accorti.
Troppo, poco?
Non lo so, io lo trovo un dato confortante.

Ancora:
E quindi chi comprerà un'auto elettrica usata? Quale sarà il suo valore futuro?
Chi comprerà domani un'auto usata diesel?
Quale sarà il suo valore?
Non lo so io come non lo sai tu.
Solo il tempo potrà darci delle indicazioni (e l'evoluzione normativa).

E quanto potrebbe costare mettere un pacco batterie nuovo?
Qui qualche indicazione in più c'è e, fuori Italia, PARE che sostituire la batteria, ad esempio della mia id.3 58 kWh, costi meno di 6.000 euro.
Tanti, pochi?
Non lo so. Anche qui trovo che a fronte dei risparmi che sto misurando, potrebbe essere una cosa non così disastrosa.

Potrei continuare, ma penso si sia capito il senso.
Come vedi, le tue argomentazioni sono comprensibili, ma non sono assolute.
Come, del resto, non lo sono le mie.

Sul fatto che le auto elettriche costino, anche al netto degli incentivi, mi sembra sia ormai chiaro anche in queste pagine che i costi tra BEV e ICE si stiano livellando.

Tornando al perché il mercato delle BEV stenti a decollare, che poi è il succo della discussione, continuo a pensare che insieme ad una fruibilità per alcuni insufficiente, vi sia scarsa conoscenza.

Faccio un esempio.

Ieri mattina, un amico strutturista mi diceva di voler cambiare la sua Panda 1.2 con circa 235.000 km. e della quale è soddisfattissimo.
E' persona che non nutre nessun interesse verso il mondo delle auto, pur avendo ben più che buone disponibilità economiche.
Ma recentemente un suo collega gli ha parlato della sua Tesla (lui forse non sapeva neanche che esisteva un'auto con quel nome); il fatto di poterla ricariche da casa, di spendere pochissimo per l'uso (anche lui ha FV), l'ha colpito al punto che ne valuta seriamente l'acquisto.

Non facciamo l'errore di pensare che i guidatori siano tutti interessati al "nostro" mondo.
Alcuni comprano la tal auto o il tal modello perché:
"Conosco il venditore, mi tratta bene di sicuro"
"Ce l'ha tizio, mi dice che si trova bene"
"La devo comprare ibrida, altrimenti poi non posso circolare"

E non comprano le elettriche, anche, peri motivi che ho elencato sopra.

E chiudo dicendo che mai è poi mai mi sognerei di dire che con le BEV si salva il mondo.
Non mi stancherò mai di dire però che, in alcuni contesti, hanno un loro perché e possono dare soddisfazione anche a chi non ci avrebbe mai pensato.
Come me, del resto.
 
La limitazione della diffusione delle EV si ha anche per il prezzo, chi non dispone di risorse economiche non tiene conto degli incentivi, tanto non potrebbe permettersela, la maggioranza di chi accede agli incentivi potrebbe benissimo farne a meno, ma visto che paga Pantalone, perché no?
 
I problemi delle elettriche tipo il prezzo o l'autonomia o ancora il valore futuro sono tutti superabili ampiamente. Persino la fonte di produzione di energia elettrica può essere convertita verso le rinnovabili se ci si muove nella giusta direzione.

Ma ce ne uno insormontabile con l'attuale situazione economica ed infrastrutturale, e se si realizzeranno le condizioni, comunque ci vorranno decenni per superarlo; sto parlando delle insufficienza della rete di produzione e distribuzione dell'energia elettrica.

A naso solo decuplicando il numero delle elettriche in circolazione sarebbe insostenibile.
La soluzione non può, realisticamente, essere il fotovoltaico domestico o l'installazione di w.b. private.
Non tutti, anzi in percentuale sul totale, pochi sono nelle condizioni di attuarle.

Non c'è, secondo me un piano o un boicottaggio per affossare l'elettrico.
È ingrato di boicotrarsi da solo, e quello che si vede in giro sembra avallare questa ipotesi.
 
I problemi delle elettriche tipo il prezzo o l'autonomia o ancora il valore futuro sono tutti superabili ampiamente. Persino la fonte di produzione di energia elettrica può essere convertita verso le rinnovabili se ci si muove nella giusta direzione.

Ma ce ne uno insormontabile con l'attuale situazione economica ed infrastrutturale, e se si realizzeranno le condizioni, comunque ci vorranno decenni per superarlo; sto parlando delle insufficienza della rete di produzione e distribuzione dell'energia elettrica.

A naso solo decuplicando il numero delle elettriche in circolazione sarebbe insostenibile.
La soluzione non può, realisticamente, essere il fotovoltaico domestico o l'installazione di w.b. private.
Non tutti, anzi in percentuale sul totale, pochi sono nelle condizioni di attuarle.

Non c'è, secondo me un piano o un boicottaggio per affossare l'elettrico.
È ingrato di boicotrarsi da solo, e quello che si vede in giro sembra avallare questa ipotesi.
Condivido.
Neanche io penso a un boicottaggio vero e proprio, quanto ad una velata disinformazione alimentata da chi ha interessi in gioco.
Penso anche, come dicevo, ad una certa "pigrizia" nel valutare un'alternativa, senz'altro inconsueta, alle motorizzazioni canoniche.
Anche da parte di coloro che ne potrebbero trarre benefici superiori ai fastidi.
 
Con i nuovi incentivi una Dacia Spring potrebbe costare anche solo 8mila euro. Io penso che un po di elettriche fortemente incentivate stavolta saranno vendute, un po come accaduto nel 2021.
 
Ignoranza, nel senso letterale. Molti ignorano gli aspetti della mobilità elettrica. Non tutti sono attenti a quello che succede nel mondo dell'automotive. Io stesso ho fatto fatica a entrare nel mood.
Non è affatto un salire in cattedra, quanto constatare come ci sia inevitabilmente molta disinformazione e impreparazione.
Molti parlano della mobilità elettrica a sproposito, su questo penso di non poter essere smentito.
Se non è ignoranza sentirsi chiedere se mi basta una notte per ricaricare la id.3....

Edit. In quanti possono dire di aver provato a fondo una BEV?
Testandone, oltre gli innegabili problemi, le altrettanto innegabili opportunità?

No, mi dispiace, confermo la mia affermazione.

Intorno alla mobilità elettrica, tra quelli che non sono particolarmente attenti al mondo dell'auto, e sono moltissimi, c'è tanta ignoranza (o se vuoi chiamala disinformazione, che magari è termine meno stonato)
Non potevi scriverlo meglio, imho il tuo ragionamento è ineccepibile e condivisibile al 100%.
Dichiarato da uno che non è nelle condizioni di poter fruire dei vantaggi di una bev; ma, se lo fosse, la acquisterebbe, probabilmente superando i limiti di coscienza derivanti dagli ostacoli - allo stato sussistenti, anche nel medio termine - relativi alla questione ambientale e dei diritti umani: com'è ben noto, finché le batterie saranno prodotte per la quasi totalità da combustibili fossili, l'inquinamento si sposta solo in gran parte nei Paesi di estrazione, dove fra l'altro giungono notizie di condizioni di sfruttamento del lavoro, sovente anche minorile.
 

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