La politica industriale del gruppo negli ultimi 2 anni in effetti ha preso una "virata" sul premium-luxury che, se sta dando buoni frutti sul piano economico-finanziario, non li sta dando affatto sul piano (quantitativo) delle vendite e sotto il profilo dell''immagine.
L'immagine di un gruppo industriale si forma nell'arco di decenni, si sedimenta piano piano, anno per anno, non si può crearla dall'oggi al domani. Il gruppo Fca viene ancora oggi percepito come "generalista" (a parte Maserati, Ferrari e Alfa Romeo, che però, ancora per poco, ha anche MiTo e Giulietta), e penso che molti clienti, come Alfalele e tanti altri, siano disorientati. Non trovano più nelle gamme dei brand Fiat e Alfa Romeo quello che cercano.
Anch'io non potrò sostituire la Brera con qualcosa di simile e cambierò quasi sicuramente marchio.
La svolta premium peraltro non sta "pagando" come nelle attese nemmeno in termini di penetrazione sui mercati esteri. Ci si aspettava certamente di più dalle vendite di Giulia e Stelvio (soprattutto in USA oltre che in Europa) e anche di Ghibli e forse Levante. Vero è, per esempio, che Maserati ha superato le 50.000 unità, ma l'obiettivo 2018 era 70.000.
Inoltre un marchio premium che si rispetti non deve avere meno di 6-7 modelli, non 2.
E si torna all'immagine "percepita" di cui parlavo sopra.
Insomma , pur vedendo Fca con tutta la simpatia , la passione e pure un po' di residuo patriottismo , non si può negare che in quanto a estensione ed articolazione della gamma modelli siamo proprio messi male....
A fronte di buoni risultati finanziari , dello scongiurato fallimento e dell'acquisizione di Chrysler e soprattutto di Jeep ,l'estensione della gamma modelli di Fiat , Alfa Romeo e Lancia , per rimanere in Italia , lascia molto a desiderare e il numero di pezzi preventivati non è stato raggiunto nè da Alfa Romeo , nè da Maserati . Solo Jeep sta facendo -credo- i numeri sperati
In Alfa Romeo manca una sostituta della Giulietta , mentre il cross-over arriverà nel 2020 , Mito rimarrà senza eredi , nel frattempo Mini continua a sfornare modelli di successo . Le versioni emissioni zero di Giulia e Stelvio sono di là da venire.
Effettivamente un acquirente , pur ben intenzionato a comprare italiano , si può trovare spiazzato e attirato dalla concorrenza .
Uno oggi si domanda se è proprio razionale investire 20 o 30.000 euro , e anche molti di più per Giulia e Stelvio in un'auto a gasolio che probabilmente nei prossimi anni sarà sottovalutata e avrà pure ( si spera di no , ma c'è il rischio) problemi ad entrare nelle principali città italiane ed europee .
Quindi questo tizio o tipo - come dicono i giovani- spesso cerca alimentazioni ad emissioni zero , metano , ibride od elettriche che siano e in Fca trova solo qualche motorizzazione gpl o metano nella fascia a , b e c . Niente ibrido / benzina , niente ibrido/diesel - miglior soluzione per chi fa molta autostrada e statale veloce , niente metano nel segmento D , niente del tutto nel segmento E , niente di niente sino al segmento superiore dell'ottima Ghibli , che però anch'essa non esiste ibrida .
Effettivamente c'è da rimpangere un "Ghidella" del terzo millenio , visto che sempre di auto e non di "nuovo modello di sviluppo" stiamo parlando ...
https://www.fcagroup.com/it-IT/medi...ber/Pages/fca_2017_third_quarter_results.aspx