Una virata verso una, seppur parziale ma personalmente apprezzatissima, semplificazione di queste costosissime PU mi pare un buon passo verso una diminuzione reale dei costi.
Non è in discussione che la tecnologia raggiunta sia sopraffina: si tratta di motori relativamente piccoli (1.6 di cilindrata) che portano a spasso dei mezzi pesantissimi (per essere F1) con potenze nell'ordine dei 900/950 cv per tutta una gara e con "solo" un centinaio di litri di carburante.
In più offrono queste prestazioni dovendo durare diverse migliaia di km e sottostando a limitazioni enormi di pressioni turbine e flusso carburante (qualcuno, in un'intervista, ipotizzava che simili gioielli spremuti senza grosse remore nè strozzature, potessero superare il doppio del cavalli -come picco- per qualche decina di km).
Bene arrivino altri motoristi.
Bene siano slegati, almeno inizialmente, da un team.
Bene si contengano complessità e costi.
Bene avere una pluralità di soluzioni che non leghino mani e piedi a questo o quel team.
Speriamo solo sia tutto vero e si muovano ad annunciarlo.