<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> demenziale vignetta!!! | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

demenziale vignetta!!!

iCastm ha scritto:
ditini ha scritto:
ladomandona ha scritto:
ditini ha scritto:
Però poi, durante una delle cicliche crisi del gruppo Fiat, la casa dichiarerà che se lo Stato non gli concede la cassa integrazione lascerà a casa x numero di dipendenti.
E noi pagheremo anche questa.
Non sarebbe meglio curare bene gli affari di casa invece di andare a fare i grandi con quelli che grandi lo sono davvero?

beh venderanno motori italiani in america
non basta?

Scusate ragazzi ma vedo che sono uno contro tutti :lol:
comunque volevo dare una risposta a tutti i miei detrattori! :D

Ti dirò, se noi gli diamo motori, cosa dobbiamo prenderci in cambio?
Intendo, escluso che esporteremo modelli di un certo livello (ve lo vedete uno yankee a bordo di una Croma?), non credo che questo accordo comprenda una semplice fornitura di tecnologia e know how nei segmenti inferiori, ma includa uno scambio. Insomma, a quale condizione si è fatta questa intesa?
Per me i dettagli che ci danno non sono sufficienti, è facile per i media parlare campanilisticamente che la Fiat si è comprata il colosso Chrysler, gli italiani si magnano pure gli americani, ora...ma se fino a poco tempo fa erano in crisi nera? Saranno i meravigliosi dati di vendita in Germania che hanno risollevato le sorti (detto per inciso, io ci abito qui in Germania e di Fiat non è che ne vedo poi molte...)?
Io sono molto felice se il vento soffia in poppa alla nostra industria, ma non vorrei che ci facessero vedere alla mussoliniana maniera qualcosa che non c'è, o è diverso.
Si è detto che questa manovra è a costo zero, cioè senza flusso di cassa, non so se è così, però mi domando, se nessuno spende un euro o un dollaro, come cavolo si fa a dire che uno compra l'altro? Allora è una fusione, una joint venture, o come la vogliamo chiamare, ma non che F si compra C.
Potrebbe essere un accordo alla Ikea, una alleanza diretta a consolidare la posizione di una parte in un dato settore (tu nel tuo settore diventi esclusivista, io lo divento nel mio, nessuno dei due rompe le scatole sul settore dell'altro e ci dividiamo il mercato aiutandoci nella distribuzione, assistenza, ecc.). Ma da come è stata dipinta mi sembra altro.
Diamogli quindi i motori, ben venga, ma ogni accordo ha un costo.
Vediamo qual'è quello per Fiat, poi potremo valutare.

Il giornalismo è un'ottima cosa, ma non ci esula da usare la nostra testa. Se leggi certi toni trionfalistici non puoi sorridere e basta, ma ti devi chiedere il perchè.
Nel nostro caso si fa presto a dire che Fiat ha acquistato Chrysler, quando in realtà al momento ne ha soo il 20%, anche se a breve arriverà al 35%. Certo che se non fosse intervenuta Chrysler avrebbe chiuso. Giustamente ti chiedi allora come sia possibile salvarla senza spenderci un dollaro. Non c'è nulla di strano perchè il problema di Chrysler non era tanto sul presente, ma sulle potenzialità di sviluppo futuro che erano inesistenti. Le sue entrate sono fortemente diminuite negli ultimi tempi, ma non sembravano esserci problemi di liquidità, ma di garanzie ai creditori. Fiat, mettendo a disposizione la sua tecnologia ha dato quelle garanzie. Queste garanzia si manifestano in primis dal credito agevolato ottenuto dal governo USA, poi dalla costruzione di modelli innovativi per il mercato nordamericano. In parole povere Chrysler avrà la possibilità di tornare ad essere un costruttore forte e aggressivo. Il vero credito è la tecnologia Fiat.

Accetto volentieri la tua critica. Come detto, non sono un oppositore di questa espansione del marchio nazionale, anzi mi fa piacere che ancora una volta l'Italia faccia vedere il suo valore aggiunto nel mondo.
Credimi, girando il mondo si comprende che talvolta ci sottovalutiamo.
Tuttavia, permettimi una osservazione un po' maliziosa. Confesso che quando ho sentito la notizia di accordo con Opel, mi sono messo sì a sorridere. Il sorriso l'ho poi allargato quando ho sentito anche indiscrezioni sul gruppo GM (di cui Opel fa parte).
Stasera ho sentito pure quella su Saab....beh, mi sono messo a ridere.
Mi viene in mente l'immagine del cinese che entra nel negozio esclamando "Complo tutto!!".
Poi, come dici tu, ho provato ad azionare il cervello. Beh, potrebbe essere che tu abbia ragione, potrebbe essere che la tecnologia Fiat, in un certo senso innovativa e comunque seconda a nessuno, faccia veramente credito e costituisca una business card molto appetibile.
Ma allora mi e ti domando: perchè non con tutti? Perchè non prima? In fondo i grandi gruppi americani avevano chiesto aiuto al governo e un'occasione così ghiotta avrebbe dato belle opportunità forse anche maggiori al gruppo nostrano.
E poi, visto che di questa tecnologia certo non è Fiat a detenere primati o esclusive assoluti, perchè non altri con possibilità ben al di sopra di Fiat?
Nota, non è ironia, la soluzione che offri è interessante ma presenta dei lati oscuri che mi piacerebbe capire.
Ciao
 
Prepongo che non ho mai amato Fiat (ne' gli altri carrozzoni parastatali) e come (non) e' stata gestita per cinquant'anni, prendendosi i proventi e addossando le spese ai cittadini. Pero' bisogna dare a Cesare quel che e' di Cesare.
La tanto vituperata Fiat, ultimamente, ha perso UN QUARTO di quello che ha perso Toyota, primo marchio al mondo.
Ammettiamo anche le dovute tare di propaganda, e diciamo un terzo.
E' comunque un risultato eccellente.
Noi italioti, pero', siamo i primi a godere nello sputarci addosso. Non stupisce affatto che poi lo facciano anche gli altri. Cosi' giu' tutti subito a dire che Fiat va male perche', nella crisi, perde un po' dove tutti gli altri sono alla canna del gas.
L'acquisto di Chrisler (perche' comunque, se compri il 35% e il resto e' polverizzato in mano a migliaia di azionisti, sei tu che detti legge) puo' essere una mossa ottima o fallimentare, ma propendo per la prima ipotesi per due motivi: primo non credo di essere solo io a sapere come va il mondo, e dunque ritengo che gli amministratori di Fiat abbiano fatto una scelta informata. Secondo perche' un'azienda enorme come Chrisler ha una tale inerzia economica che magari si dovra' ridimensionare, o modificare, ma certo puo' tornare a produrre (come e' tornata a produrre Fiat qualche tempo fa).
Certo, e' un rischio, come tutte queste cose, ma e' un rischio calcolato e potenzialmente molto redditizio.
Questo e' il momento di fare certi acquisti, che potrebbero ripagarsi cento volte nel medio lungo periodo.
La mia preoccupazione semmai e' tutt'altra, ed e' relativa al formarsi di supergruppi sempre piu' mastodontici e potenti, a danno del consumatore e della sua liberta' di scelta.
 
Il problema è che se va bene è un ottimo investimento per FIAT, se va male i cassaintegrati, li aituti e quant'altro se li paga lo stato italiano, è facile fare i finocchi con il c**o degli altri!
Detto questo gli investimenti in periodi di crisi possono essere ottimi investimenti e quindi è una ottima opportunità basta non esagerare qui si parla anche di acquistra parte di opel e di saab..
 
D'altro canto, se vengon via a poco, evitare di riporre tutte le speranze in un affare solo e' un buon modo di cautelarsi dagli imprevisti.
 
ditini ha scritto:
iCastm ha scritto:
ditini ha scritto:
ladomandona ha scritto:
ditini ha scritto:
Però poi, durante una delle cicliche crisi del gruppo Fiat, la casa dichiarerà che se lo Stato non gli concede la cassa integrazione lascerà a casa x numero di dipendenti.
E noi pagheremo anche questa.
Non sarebbe meglio curare bene gli affari di casa invece di andare a fare i grandi con quelli che grandi lo sono davvero?

beh venderanno motori italiani in america
non basta?

Scusate ragazzi ma vedo che sono uno contro tutti :lol:
comunque volevo dare una risposta a tutti i miei detrattori! :D

Ti dirò, se noi gli diamo motori, cosa dobbiamo prenderci in cambio?
Intendo, escluso che esporteremo modelli di un certo livello (ve lo vedete uno yankee a bordo di una Croma?), non credo che questo accordo comprenda una semplice fornitura di tecnologia e know how nei segmenti inferiori, ma includa uno scambio. Insomma, a quale condizione si è fatta questa intesa?
Per me i dettagli che ci danno non sono sufficienti, è facile per i media parlare campanilisticamente che la Fiat si è comprata il colosso Chrysler, gli italiani si magnano pure gli americani, ora...ma se fino a poco tempo fa erano in crisi nera? Saranno i meravigliosi dati di vendita in Germania che hanno risollevato le sorti (detto per inciso, io ci abito qui in Germania e di Fiat non è che ne vedo poi molte...)?
Io sono molto felice se il vento soffia in poppa alla nostra industria, ma non vorrei che ci facessero vedere alla mussoliniana maniera qualcosa che non c'è, o è diverso.
Si è detto che questa manovra è a costo zero, cioè senza flusso di cassa, non so se è così, però mi domando, se nessuno spende un euro o un dollaro, come cavolo si fa a dire che uno compra l'altro? Allora è una fusione, una joint venture, o come la vogliamo chiamare, ma non che F si compra C.
Potrebbe essere un accordo alla Ikea, una alleanza diretta a consolidare la posizione di una parte in un dato settore (tu nel tuo settore diventi esclusivista, io lo divento nel mio, nessuno dei due rompe le scatole sul settore dell'altro e ci dividiamo il mercato aiutandoci nella distribuzione, assistenza, ecc.). Ma da come è stata dipinta mi sembra altro.
Diamogli quindi i motori, ben venga, ma ogni accordo ha un costo.
Vediamo qual'è quello per Fiat, poi potremo valutare.

Il giornalismo è un'ottima cosa, ma non ci esula da usare la nostra testa. Se leggi certi toni trionfalistici non puoi sorridere e basta, ma ti devi chiedere il perchè.
Nel nostro caso si fa presto a dire che Fiat ha acquistato Chrysler, quando in realtà al momento ne ha soo il 20%, anche se a breve arriverà al 35%. Certo che se non fosse intervenuta Chrysler avrebbe chiuso. Giustamente ti chiedi allora come sia possibile salvarla senza spenderci un dollaro. Non c'è nulla di strano perchè il problema di Chrysler non era tanto sul presente, ma sulle potenzialità di sviluppo futuro che erano inesistenti. Le sue entrate sono fortemente diminuite negli ultimi tempi, ma non sembravano esserci problemi di liquidità, ma di garanzie ai creditori. Fiat, mettendo a disposizione la sua tecnologia ha dato quelle garanzie. Queste garanzia si manifestano in primis dal credito agevolato ottenuto dal governo USA, poi dalla costruzione di modelli innovativi per il mercato nordamericano. In parole povere Chrysler avrà la possibilità di tornare ad essere un costruttore forte e aggressivo. Il vero credito è la tecnologia Fiat.

Accetto volentieri la tua critica. Come detto, non sono un oppositore di questa espansione del marchio nazionale, anzi mi fa piacere che ancora una volta l'Italia faccia vedere il suo valore aggiunto nel mondo.
Credimi, girando il mondo si comprende che talvolta ci sottovalutiamo.
Tuttavia, permettimi una osservazione un po' maliziosa. Confesso che quando ho sentito la notizia di accordo con Opel, mi sono messo sì a sorridere. Il sorriso l'ho poi allargato quando ho sentito anche indiscrezioni sul gruppo GM (di cui Opel fa parte).
Stasera ho sentito pure quella su Saab....beh, mi sono messo a ridere.
Mi viene in mente l'immagine del cinese che entra nel negozio esclamando "Complo tutto!!".
Poi, come dici tu, ho provato ad azionare il cervello. Beh, potrebbe essere che tu abbia ragione, potrebbe essere che la tecnologia Fiat, in un certo senso innovativa e comunque seconda a nessuno, faccia veramente credito e costituisca una business card molto appetibile.
Ma allora mi e ti domando: perchè non con tutti? Perchè non prima? In fondo i grandi gruppi americani avevano chiesto aiuto al governo e un'occasione così ghiotta avrebbe dato belle opportunità forse anche maggiori al gruppo nostrano.
E poi, visto che di questa tecnologia certo non è Fiat a detenere primati o esclusive assoluti, perchè non altri con possibilità ben al di sopra di Fiat?
Nota, non è ironia, la soluzione che offri è interessante ma presenta dei lati oscuri che mi piacerebbe capire.
Ciao

Sono bellissime domande le tue, ma a questo livello diventa molto più difficile fare ipotesi perchè non sappiamo bene quello che c'è dietro.
Io credo che una volta accortisi che il problema era arrivare a sei milioni di vetture Fiat si è mobilitata per mettersi al sicuro. Chrysler è un'ottima opportunità sia per via degli aiuti di stato USA, sia per la rete di concessionari nordamericani, sia per poterne acquisire il controllo gratis, insomma, un'occasione ghiottissima e irripetibile con nessun altro marchio. Perchè non l'hanno fatto gli altri? Forse hanno in mente altre strategie, oppure stanno bene così, oppure si sono svegliati dopo. Lo sapremo fra qualche mese.
 
Non è esatto. Per come la conosco io la storia è diversa.
Il denaro cui ti riferisci è quello accantonato dal lavoratore, che costituisce suo diritto irrinunciabile e del quale l'impresa non dovrebbe fare uso se non per situazioni contingenti.
Il contrario vorrebbe dire grossa crisi aziendale e conseguente pericolo di tracollo.
Ora, dire che la cassa integrazione è pagata dai lavoratori e dalla impresa è un controsenso perchè se l'azienda avesse soldi da parte per questi scopi, certo non ricorrerebbe alla c.i. ma a manovre alternative.
La c.i. si distingue nelle due forme esistenti a seconda dei presupposti, dell'entità del ricorso all'aiuto pubblico e sulla incidenza più o meno ampia sui trattamenti previdenziali, ma non si prescinde mai dal minimo comune denominatore, l'aiuto statale. E' denaro pubblico, comunque e sempre.
Certo arriva dalle imposte, quindi anche da quelle pagate da azienda e dipendenti coinvolti, ma non solo.

Se ti interessa, le aziende industriali versano all'Inps una percentuale del 2,2% calcolata sullo stipendio lordo dei dipendenti + un contributo addizionale dell'8% in caso di utilizzo della cassa. per finanziare la CIG basta ed avanza. Che poi l'esecutivo utilizzi questi fondi per altri scopi, è un altro paio di maniche.
Ricordo inoltre che la CIG è praticamente l'unico ammortizzatore sociale presente in Italia, e questo è una vergogna.
La CIG non arricchisce l'azienda, ma sostiene (per quel che può) il dipendente che, in mancanza, sarebbe licenziato (come succede negli USA)
 

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