marimasse ha scritto:Ricordo che già una ventina di anni fa, facendo regolarmente la figura del visionario con coloro che mi sentivano, immaginavo il futuro dell'industria automobilistica (e non solo di quella) come popolato da due distinte realtà, parallele e comunicanti: da un lato aziende X che producono le automobili, dall'altro aziende Y che le smontano, recuperando sempre più materia prima. Le aziende X, inoltre, progettano le auto anche in funzione delle aziende Y, ovvero premeditatamente scegliendo materiali e soluzioni che rendano il più agevole e capillare possibile il recupero della materia prima e quindi rendendo quest'ultima meno costosa.
Da un lato imprenditori, progettisti e operai che fanno, dall'altro lato altri imprenditori, progettisti e operai che disfano. Una sorta di ridistribuzione dei posti di lavoro compatibile con l'esigenza irrinunciabile di ridurre la produzione di beni superflui e l'inquinamento ambientale.
Mooolto lentamente (speriamo non "troppo", come la crisi attuale sembra volerci segnalare), ma mi pare che un po' alla volta ci stiamo muovendo proprio in tale direzione. Anche perché non credo ve ne siano altre, a parte quelle irrazionali.
Purtroppo lo stiamo facendo nella maniera piu' deleteria possibile.
Il riciclaggio e' scusa e pretesto per lo spreco piu' sconsiderato.
Un po' come la gente che guida come un demente perche' "tanto c'ho l'eessepi"
Sul fatto che poi il riciclaggio dei materiali sia DAVVERO ecologico c'e' moltissimo di cui discutere. Il riciclaggio costa una quantita' enorme di soldi, ossia di risorse. E che se ne recuperino piu' di quante se ne spendono e' tutto da dimostrare. E' redditizio per chi lo fa, certo, ma non e' detto che sia vantaggioso per la societa'.
L'unico modo CERTO di ridurre lo spreco di risorse e l'impatto ambientale e' il RIUTILIZZO, piu' a lungo possibile, dei beni funzionali che abbiamo, sostituendoli solo quando non piu' in grado di svolgere efficacemente il loro servizio.
Questo non implica necessariamente tenersi la macchina per vent'anni. Va bene anche comprare l'auto nuova e vendere un'usato funzionante a qualcuno che ne ha bisogno. Come sempre accade, i piu' abbienti si levano il capriccio, come e' anche giusto che sia, e chi deve stare piu' attento ha comunque a disposizione un buon mezzo a buon mercato, il tutto entro le normali e solite regole di mercato. Non va bene quando l'auto viene distrutta, o quando il valore di quell'usato viene dimezzato (o piu') da leggi pretestuose il cui unico scopo e' costringere i cittadini a consumare a vantaggio dei soliti noti.