<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Arna Letale (40 anni dopo) | Il Forum di Quattroruote

Arna Letale (40 anni dopo)

Nel settembre del 1983 veniva presentata l'Alfa Romeo Arna, frutto di una tanto complessa (sul fronte della logistica) quanto discussa (sul fronte del risultato finale) partnership con la Nissan. Quel modello per anni è stato indicato come il meno riuscito dell'intera produzione del Biscione, ma forse, proprio per questo, è interessante, almeno sotto il profilo della storia dell'automobile. Per ricordare quell'avventura industriale vi riproponiamo la prima prova su strada della Arna, pubblicata sul numero di Quattroruote del gennaio 1984.

arna-01.jpg
arna-spaccato.jpg
arna-studio-05.jpg
arna-studio-01.jpg



https://youtube.com/shorts/uSlboH8_Cok?si=KGVKeCRGjhLb3NxJ


 
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Entravo nell'adolescenza quando mio padre comprò quell'obbrobrio... e ci fece circa 400000 Km per dimostrare che aveva avuto ragione lui a non prendere la 33 (salvo tenere una marea di pezzi di ricambio in soffitta, recuperati chissà dove).
Aveva una buona visibilità esterno; nulla da dire sulle qualità stradali, se pur non eccelse facevano il minimo sindacale, mentre avrei da dire sul motore di base asfittico che procedeva correttamente solo mantenendo sempre attivo il doppio corpo del carburatore (con consumi conseguenti).
Da passeggero sopratutto del sedile posteriore, la ricordo con orrore per rigidezza delle sospensioni e scomodità.
Ricordo anche che le rare volte che ci saliva mio nonno, corpulento, si piegava il passaruota sotto la spinta del suo piedone.
Alla fine la linea è questione di gusti e non era così orribile, i problemi erano altri.
Bene fece Clarckson a buttarci una granata dentro per salutarla: l'avrei fatto volentieri io.
 
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Entravo nell'adolescenza quando mio padre comprò quell'obbrobrio... e ci fece circa 400000 Km per dimostrare che aveva avuto ragione lui a non prendere la 33 (salvo tenere una marea di pezzi di ricambio in soffitta, recuperati chissà dove).
Aveva una buona visibilità esterno; nulla da dire sulle qualità stradali, se pur non eccelse facevano il minimo sindacale, mentre avrei da dire sul motore di base asfittico che procedeva correttamente solo mantenendo sempre attivo il doppio corpo del carburatore (con consumi conseguenti).
Da passeggero sopratutto del sedile posteriore, la ricordo con orrore per rigidezza delle sospensioni e scomodità.
Ricordo anche che le rare volte che ci saliva mio nonno, corpulento, si piegava il passaruota sotto la spinta del suo piedone.
Alla fine la linea è questione di gusti e non era così orribile, i problemi erano altri.
Bene fece Clarckson a buttarci una granata dentro per salutarla: l'avrei fatto volentieri io.

mah...... secondo me era semplicemente un'auto onesta per il periodo, messa giù con gomme larghe e due caratterizzazioni sportive non sfigurava più di tanto. Non ho un ricordo così fantastico delle Alfasud coeve, soprattutto in termini di resistenza alla corrosione.......
 
Si parla spesso del progetto Arna come un esperimento fallimentare per l'Alfa Romeo.
Invece non si pensa a come i processi produttivi giapponesi hanno influenzato positivamente la produzione dell'Alfa Romeo e non solo.
Ecco un video molto interessante
 
Fuori era più bella la versione giapponese che con tutti i profilini cromati me la facevano più "americana"

Nissan_Cherry_per_UK_nomenclature_first_registered_sep_1984_1270cc.JPG


ma dentro non era male (i nostri tessuti erano migliori)... la plancia era decisamente più moderna di quella dell'Alfasud e non era fatta di mille pezzi e pezzettini che si scricchiolavano o ti rimanevano in mano... La Ti su strada pare fosse divertente (mai guidata)... resta il fatto che serviva un modello decisamente nuovo ed accattivante per avvicinare la clientela al marchio, come fu a suo tempo (recente) la Mito...
 
Entravo nell'adolescenza quando mio padre comprò quell'obbrobrio...
L'aveva un amico e la ricordo bene, ci ha fatto 130mila km senza problemi, le prestazioni erano a livello se non migliori di altre auto dell'epoca, e l'aveva pure pagata poco, la ricorda con piacere, non era una bellezza secondo lui e anche me, ma è la prima cosa che vedi e se non la sopportavi bastava prendere altro...
 
Si parla spesso del progetto Arna come un esperimento fallimentare per l'Alfa Romeo.
Invece non si pensa a come i processi produttivi giapponesi hanno influenzato positivamente la produzione dell'Alfa Romeo e non solo.
Ecco un video molto interessante

Mamma mia mi son venuti i brividi a vederlo e a sentire quale livello tecnologico e di sperimentazione portavano avanti in Alfa... in gran parte poi vanificato dal passaggio in Fiat..
 
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Quando la comprò nel '86 poteva scegliere fra Arna e 33.
1 milione di allora in meno indirizzò la scelta.
Come dicevo, il motore 1186 andava bene a patto di farlo rombare, la visibilità era buona e la tenuta di strada era decente, ma chi ha vissuto i sedili posteriori non può ricordarla con piacere.
 
E' molto difficile analizzare il perché della débacle Alfa Romeo...c'erano tantissimi motivi, dall'assenteismo cronico di Pomigliano, alle lotte sindacali di Arese, allo scarso interesse dello Stato eccetera...

Ricordo a tutti che la Renault non se la passava benissimo negli anni '70 dopo aver investito miliardi di Franchi nelle grosse berline 20-30 eppure lo Stato francese si è guardato bene dal tirare i remi in barca, continuando a foraggiare l'azienda con denaro in modalità che altrove avrebbero gridato allo scandalo, agli aiuti di Stato illegali, concorrenza di qua, Unione Europea di la e blablablabla e ancora bla. Regole che evidentemente per la "grandeur" francese devono rispettare solo gli altri.
 
mah...... secondo me era semplicemente un'auto onesta per il periodo, messa giù con gomme larghe e due caratterizzazioni sportive non sfigurava più di tanto. Non ho un ricordo così fantastico delle Alfasud coeve, soprattutto in termini di resistenza alla corrosione.......

Diciamo che non era un'Alfa ma un'Arna, cioè mezza Alfa (motore, avantreno) e mezza Nissan (Carrozzeria, retrotreno, in parte interni). Quindi c'era una plausibile giustificazione per non buttare eccessivo "fango" su quella che era l'ancora ammirata ma un po' sbiadita Alfa a quel tempo. Ricordiamoci che l'anno dopo uscì la fallimentare Alfa 90.
Del resto restava nel segmento C della 33, ma in una sotto-categoria.

Questo in teoria, perchè in realtà l'immagine Alfa ne risentì abbastanza. La vettura durò 3 anni, con 53.000 vetture prodotte circa.
 
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