<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Amarcord: quando compravamo italiano e perchè.... | Il Forum di Quattroruote

Amarcord: quando compravamo italiano e perchè....

Fiat cose di casa tua se non erro era uno slogan di una vecchia pubblicità. E se ne vedevano tante di pubblicità delle auto tanto che qualcuno fece un conto e vide che nella prima metà degli anni novanta il costo della pubblicità era esorbitante su alcuni modelli.

Ma perchè si comprava Italiano? Semplice perchè c'era una buona offerta di modelli, i ricambi erano diffusi e non onerosi, le vetture valide, sino alla fine della seconda metà degli anni ottanta.

Poi un pò per "eccesso di zelo" nei confronti della tecnologia un pò per strategie del gruppo le cose cambiarono. Se negli anni settanta e ottanta l'auto Italiana spesso e volentieri era un'auto che non ti tradiva mai dopo una fatidica data non era più così.

Comunque gran motoristi gli Italiani che non avevano nulla da imparare da nessuno....

Dagli anni novanta le cose cambiano, modelli un pò troppo condivisi e privi di una certa personalità, prezzi di listino a salire, altro....(e mi taccio....)ed ecco che si passa da una predominanza di modelli Italiani venduti nel nostro paese ad una parità ad una.....


Oggi cose di casa tua non potrebbe neanche andare in pubblicità, ma è molto che è così perchè putacaso si era puntato sull'estero già prima di alcune fusioni.

Resta un bel ricordo di tutte quelle macchine Italiane, fossero citycar, utilitarie berline, medie, ammiraglie....persino un vero fuoristrada....
 
Io delle auto avute in famiglia ricordo le due 132 dei nonni, una delle quali la usai io per diverso tempo, la Regata automatica di mia madre e la prima Y10 Touring oltre che ovviamente le A112 cui mio padre era particolarmente affezionato (la penultima Abart 70 Hp rossa e nera era anche bella, belli gli interni con le cinture di sicurezza una rarità per allora e la doppia marmitta.
 
Perchè forse eravamo ancora capaci di produrre nostrano e come si deve, giusto per il prezzo....


Ma
-Allora c' era il boom....
-Il paese aveva voglia di crescere
-La liretta era apprezzata
-C' era orgoglio Nazionale dopo la disfatta bellica....

Ma non ultimo, mancava la concorrenza dell' Estero....
E c'era quindi il rischio assistenza
Che MB, a parte, era comunque poco degna di acquisto,
diversamente da oggi
 
Secondo me ci sono molteplici fattori , tanti li avete elencati, ne aggiungo uno io che attinge ai miei ricordi. Avevo uno zio che era di quelli che compravano solo italiano, parliamo di uno nato intorno al 1925, mi ricordo che quello in qualsiasi faccenda se parlavi di un paese che non era l'Italia diventava viola, credo che quindi in parte c'era anche un approccio dato dalle esperienze di vita in altri contesti storici che ora si sente meno.
 
Negli anni sessanta e settanta il mercato automobilistico era ancora nazionale, quanto meno nei Paesi dove esisteva un'industria del settore. Gli italiani compravano il prodotto italiano così come i francesi compravano il prodotto francese e così via. Con il passare del tempo le case hanno accentuato la tendenza globalista, oggi sono multinazionali a tutti gli effetti. L'unico gruppo italiano di rilievo, il gruppo Fiat, ha perso gradualmente quote di mercato per svariate ragioni, ad oggi il mondo è completamente mutato
 
Ma
-Allora c' era il boom....
-Il paese aveva voglia di crescere
-La liretta era apprezzata
-C' era orgoglio Nazionale dopo la disfatta bellica....

Ma non ultimo, mancava la concorrenza dell' Estero....
E c'era quindi il rischio assistenza
Che MB, a parte, era comunque poco degna di acquisto,
diversamente da oggi

Sono diversamente giovane ma non così vecchio....si comperava Italiano sino alla metà degli anni novanta e forse c'è un perchè....

Se negli ottanta i modelli Fiat pur non regalati, erano basati sulla semplicità (il famoso motto della Fiat quel che non c'è non si rompe per giustificare l'essenzialità di alcune vetture.....) dal 1993 entra in obbligo sulle nuove autovetture il catalizzatore....e con esso una serie di "complicazioni" sonda lambda, iniezione e via dicendo.

Chi si ricorda quelle autovetture dalle utilitarie alle ammiraglie che si diffusero a partire dal 1992 circa sa di cosa parlo....

Ecco secondo me da allora il mercato nazionale perse tanto tanto.....
 
il problema è che un simile approccio diventa un protezionismo ma tecnologico, e secondo me non fa bene ad un industria. Il protezionismo ha un senso quando ti protegge da pratiche sociali o economiche scorrette, quando invece serve per difendere un industria che non riesce a rispondere alla concorrenza con un prodotto valido allora alla lunga i nodi vengono al pettina e alla fine chi ci rimette in primis è il consumatore.
 
Sono diversamente giovane ma non così vecchio....si comperava Italiano sino alla metà degli anni novanta e forse c'è un perchè....

Se negli ottanta i modelli Fiat pur non regalati, erano basati sulla semplicità (il famoso motto della Fiat quel che non c'è non si rompe per giustificare l'essenzialità di alcune vetture.....) dal 1993 entra in obbligo sulle nuove autovetture il catalizzatore....e con esso una serie di "complicazioni" sonda lambda, iniezione e via dicendo.

Chi si ricorda quelle autovetture dalle utilitarie alle ammiraglie che si diffusero a partire dal 1992 circa sa di cosa parlo....

Ecco secondo me da allora il mercato nazionale perse tanto tanto.....


Io si invece....
Per quello ho presente il tracollo di FIAT succeduto agli anni in cui
era il numero 1 in Europa....
 
Io uno di primi ricordi nitidi che ho è quando arrivo la Micra, si può dire quello che si vuole, ma quella fu una vettura che entrò proprio sul segmento che da noi tradizionalmente era nazionale e lo rivoluzionò sotto tanti punti di vista, e tra parentesi se parliamo di auto semplici che però proprio perchè erano semplici duravano, credo che la Micra porto molte raffinatezze tecniche, e di quella generazione di Micra se ne vedono ancora in giro parecchie sinonimo di robustezza.
 
Io uno di primi ricordi nitidi che ho è quando arrivo la Micra, si può dire quello che si vuole, ma quella fu una vettura che entrò proprio sul segmento che da noi tradizionalmente era nazionale e lo rivoluzionò sotto tanti punti di vista, e tra parentesi se parliamo di auto semplici che però proprio perchè erano semplici duravano, credo che la Micra porto molte raffinatezze tecniche, e di quella generazione di Micra se ne vedono ancora in giro parecchie sinonimo di robustezza.
Ricordo l'anno, millenovecentonovanta(uno?) salone Motorshow di Bologna se non erro. Allora Giuovinotto che aveva in testa solo la moto andai con amici, giornata memorabile. Fu un auto di "rottura" costicchiava poco più delle nostrane Uno, Y10, forse era allineata a Polo (quella SW mini) o coupè di quegli anni....Sedici valvole, barre di rinforzo nelle portiere.

Penetrò bene nel mercato più che altro diede lustro e "aggancio" a Nissan per "penetrare " il nostro mercato.

Oggi l'equivalente è MG3, la micra contemporanea
 
Ricordo l'anno, millenovecentonovanta(uno?) salone Motorshow di Bologna se non erro. Allora Giuovinotto che aveva in testa solo la moto andai con amici, giornata memorabile. Fu un auto di "rottura" costicchiava poco più delle nostrane Uno, Y10, forse era allineata a Polo (quella SW mini) o coupè di quegli anni....Sedici valvole, barre di rinforzo nelle portiere.

Penetrò bene nel mercato più che altro diede lustro e "aggancio" a Nissan per "penetrare " il nostro mercato.

Oggi l'equivalente è MG3, la micra contemporanea

Ricordo anche io quel motorshow perché erano gli anni in cui andavo e ricordo le tue stesse impressioni, per questo dicevo che quella allora fu un auto di rottura perché portava soluzioni che la nostra industria allora in quel segmento non contemplava e non era un concorrenza sleale ma un applicazione superiore
 

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