da omniauto.it
Volvo annuncia di aver iniziato la sperimentazione delle celle a combustibile come passo successivo all? auto elettrica alimentata a batteria per ncrementarne l? autonomia. Per portare avanti lo sviluppo di questo nuovo progetto, la casa svedese si avvarrà della collaborazione scientifica della Swedish Energy Agency e prevede di mettere su strada entro il 2012 i due primi prototipi realizzati sulla base della C30 DRIVe Electric, utilizzata anche per portare avanti il progetto dell?auto elettrica in collaborazione con Ford.
Il concetto sul quale i tecnici di Goteborg stanno lavorando con l? apporto della Powercell Sweden AB - già partner per il progetto di ibrido plug-in Diesel del quale OmniAuto.it ha fornito molti dettagli - è di sfruttare le celle a combustibile come un range extender alimentandole con l? idrogeno prodotto da un reformer. Volvo non precisa però se si tratta di un dispositivo alloggiato a bordo della vettura o all? esterno. Nel primo caso è ipotizzabile l? uso di un combustibile liquido, probabilmente bioalcol che rientra tra i rinnovabili, un'ipotesi alla quale Volvo sta già lavorando. Nel secondo caso potrebbe trattarsi di un reformer domestico alimentato a gas (preferibilmente metano, non derivato dal petrolio), simile a quello concepito da Honda per la sua FCX Clarity.
Con il reforming l? idrocarburo viene scomposto in idrogeno, acqua e CO2, ma sempre in modo più efficiente e pulito della combustione e in assenza di monossido di carbonio, ossidi di azoto, composti solforosi e particolato. L?obiettivo di Volvo è aggiungere ai 150 km consentiti dalla batteria altri 250 km di autonomia per un totale di 400 km. Una decisione definitiva sull?industrializzazione di questa soluzione sarà presa dopo la sperimentazione e dunque è difficile che la vedremo, in ogni caso, sulle strade prima del 2015.
Immagini anche su Volvo News
Un Lampeggio sincero
Volvo annuncia di aver iniziato la sperimentazione delle celle a combustibile come passo successivo all? auto elettrica alimentata a batteria per ncrementarne l? autonomia. Per portare avanti lo sviluppo di questo nuovo progetto, la casa svedese si avvarrà della collaborazione scientifica della Swedish Energy Agency e prevede di mettere su strada entro il 2012 i due primi prototipi realizzati sulla base della C30 DRIVe Electric, utilizzata anche per portare avanti il progetto dell?auto elettrica in collaborazione con Ford.
Il concetto sul quale i tecnici di Goteborg stanno lavorando con l? apporto della Powercell Sweden AB - già partner per il progetto di ibrido plug-in Diesel del quale OmniAuto.it ha fornito molti dettagli - è di sfruttare le celle a combustibile come un range extender alimentandole con l? idrogeno prodotto da un reformer. Volvo non precisa però se si tratta di un dispositivo alloggiato a bordo della vettura o all? esterno. Nel primo caso è ipotizzabile l? uso di un combustibile liquido, probabilmente bioalcol che rientra tra i rinnovabili, un'ipotesi alla quale Volvo sta già lavorando. Nel secondo caso potrebbe trattarsi di un reformer domestico alimentato a gas (preferibilmente metano, non derivato dal petrolio), simile a quello concepito da Honda per la sua FCX Clarity.
Con il reforming l? idrocarburo viene scomposto in idrogeno, acqua e CO2, ma sempre in modo più efficiente e pulito della combustione e in assenza di monossido di carbonio, ossidi di azoto, composti solforosi e particolato. L?obiettivo di Volvo è aggiungere ai 150 km consentiti dalla batteria altri 250 km di autonomia per un totale di 400 km. Una decisione definitiva sull?industrializzazione di questa soluzione sarà presa dopo la sperimentazione e dunque è difficile che la vedremo, in ogni caso, sulle strade prima del 2015.
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