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Roma, 7 mag. (Apcom) - Il piano di un'acquisizione di Opel da parte di Fiat, presentato lunedì dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, al Governo tedesco prevederebbe la chiusura in Italia degli impianti di Termini Imerese e Pomigliano d'Arco, entrambi nel Mezzogiorno. Lo riferiscono all'Apcom fonti sindacali, secondo le quali non sarebbero quindi interessate una fabbrica del Nord e un'altra del Sud come anticipato dal quotidiano economico tedesco 'Handelsblatt'.
I sindacati lamentano che Marchionne fino ad oggi non li ha mai informati sul piano di acquisizione di Opel. E spiegano che Fiat ha sempre detto che non è in grado di garantire nulla circa il futuro degli stabilimenti italiani. A quanto si apprende dai sindacati, sarebbe già pronta una lista con gli stabilimenti da chiudere o ridimensionare, in Italia e in Europa, nel caso andasse in porto l'operazione con Opel.
Nei siti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese sono occupati, tra diretti e indotto dentro il perimetro, circa 11-12mila lavoratori. I diretti sono 5.200 nella cittadella industriale alle porte di Napoli e 1.600 a Termini.
il "signore" capitalista, assistito con i soldi dei contribuenti , dall'alto dei suoi milioni di euro annui di emolumenti , decide la sorte di migliaia di lavoratori.....
nell'ottica di un capitalismo becero e sfruttatore prima e affamatore poi...
poveri lavoratori , quando capiranno che a fare gli agnelli( in senso animale) i lupi se li mangiano?
quando capiranno di essere anche uomini, che bisogna reagire , difendere il posto di lavoro , la dignità, la propria vita , quella delle proprie famiglie....
Roma, 7 mag. (Apcom) - Il piano di un'acquisizione di Opel da parte di Fiat, presentato lunedì dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, al Governo tedesco prevederebbe la chiusura in Italia degli impianti di Termini Imerese e Pomigliano d'Arco, entrambi nel Mezzogiorno. Lo riferiscono all'Apcom fonti sindacali, secondo le quali non sarebbero quindi interessate una fabbrica del Nord e un'altra del Sud come anticipato dal quotidiano economico tedesco 'Handelsblatt'.
I sindacati lamentano che Marchionne fino ad oggi non li ha mai informati sul piano di acquisizione di Opel. E spiegano che Fiat ha sempre detto che non è in grado di garantire nulla circa il futuro degli stabilimenti italiani. A quanto si apprende dai sindacati, sarebbe già pronta una lista con gli stabilimenti da chiudere o ridimensionare, in Italia e in Europa, nel caso andasse in porto l'operazione con Opel.
Nei siti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese sono occupati, tra diretti e indotto dentro il perimetro, circa 11-12mila lavoratori. I diretti sono 5.200 nella cittadella industriale alle porte di Napoli e 1.600 a Termini.
il "signore" capitalista, assistito con i soldi dei contribuenti , dall'alto dei suoi milioni di euro annui di emolumenti , decide la sorte di migliaia di lavoratori.....
nell'ottica di un capitalismo becero e sfruttatore prima e affamatore poi...
poveri lavoratori , quando capiranno che a fare gli agnelli( in senso animale) i lupi se li mangiano?
quando capiranno di essere anche uomini, che bisogna reagire , difendere il posto di lavoro , la dignità, la propria vita , quella delle proprie famiglie....