Bluemind ha scritto:
Il passaggio di Presidenza da Montezemolo a Marchionne potrebbe portare le vendite annue della Ferrari dalle circa 7.000 a 10.000, sempre con l'intenzione di preservare il marchio ma espandendosi nei mercati più in crescita per evitare l'eccessivo allungamento delle liste d'attesa.
Già, ma la Ferrari non produce normali automobili d'utilità ma oggetti di piacere e di prestigio, nel cui acquisto l'attesa può far parte del gioco : ci sarebbe molto da discutere se alle vendite di Ferrari possano applicarsi gli stessi criteri delle vendite di auto generaliste (io non credo).
Può darsi che il vero dissenso tra Marchionne e LCdM stesse proprio qui, nell'aumento o meno della produzione : non me ne stupirei.
Ma se un domani, dopo alcuni anni in cui i mercati mondiali avessero assorbito una produzione aumentata a 10.000 auto con conseguente aumento di fatturato e profitti, si presentasse la situazione contraria comune a tanti produttori (cioè avere auto invendute) sinora sconosciuta alla Ferrari, questo porterebbe un calo di prestigio, considerazione, immagine i cui effetti negativi, col tempo, potrebbero superare quelli positivi (ma economici, e soltanto tali) dell'aumentata produzione : sarebbe triste vedere Ferrari offerte con forti sconti pur di darle via...
Tutta la storia della Ferrari è improntata alla produzione di auto d'eccezione, desiderabili proprio perché fuori dalla norma : questo genere di prodotto deve mantenere (non solo tra le auto, ovvio) un carattere di rarità ed eccezionalità per essere sempre ricercato, insomma per far sognare, ed aumentare i pezzi prodotti, per questo genere di cose, oltre un certo limite significa svilirli.
Ed il giorno che non sapranno più far sognare, le Ferrari conosceranno l'inizio della fine.
Lucio