Ciao a tutti,
oggi ricorre il decennale del trapasso di un grande uomo, prima ancora che un grande campione olimpico e di vita.
Pietro Paolo Mennea (Barletta, 28 giugno 1952 – Roma, 21 marzo 2013).
Direte: cosa ha in comune Pietro Mennea, la freccia del sud, un ragazzo del Sud senza piste, come disse a Città del Messico quando entrò nella storia dei record mondiali, campione olimpico e recordman dei 200 piani con quel 19'72'' che fu battuto per soli sei centesimi il 23 giugno 1996, 16 anni e 285 giorni dopo con l'Alfa Romeo?
Ebbene si narra, e non è leggenda, che Pietro sul lungomare di ponente a Barletta, che dal 2013 porta il suo nome, non solo si allenasse, ma che la sera, lo raccontava lui stesso, fosse chiamato a competere in scatto con una Porsche di colore arancione ed un'Alfa Romeo 1750 rossa e che sulla distanza dei 50 metri le battesse entrambe.
Questo ricordo dell'uomo, per simboleggiare le qualità di un ragazzo umile, determinato e tenace, che faceva impallidire il mito della velocità meccanica dell'Alfa Romeo rossa, da sempre nell'immaginario collettivo vettura veloce, sconfitta, ed a buona ragione, solo da un ragazzo, che aveva fatto della fatica la sua ragione di vita e che diceva che:
" La fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni"
https://www.raicultura.it/storia/ac...nea-aa6c9f6e-4606-404a-b413-eaa5dea27b70.html
oggi ricorre il decennale del trapasso di un grande uomo, prima ancora che un grande campione olimpico e di vita.
Pietro Paolo Mennea (Barletta, 28 giugno 1952 – Roma, 21 marzo 2013).
Direte: cosa ha in comune Pietro Mennea, la freccia del sud, un ragazzo del Sud senza piste, come disse a Città del Messico quando entrò nella storia dei record mondiali, campione olimpico e recordman dei 200 piani con quel 19'72'' che fu battuto per soli sei centesimi il 23 giugno 1996, 16 anni e 285 giorni dopo con l'Alfa Romeo?
Ebbene si narra, e non è leggenda, che Pietro sul lungomare di ponente a Barletta, che dal 2013 porta il suo nome, non solo si allenasse, ma che la sera, lo raccontava lui stesso, fosse chiamato a competere in scatto con una Porsche di colore arancione ed un'Alfa Romeo 1750 rossa e che sulla distanza dei 50 metri le battesse entrambe.
Questo ricordo dell'uomo, per simboleggiare le qualità di un ragazzo umile, determinato e tenace, che faceva impallidire il mito della velocità meccanica dell'Alfa Romeo rossa, da sempre nell'immaginario collettivo vettura veloce, sconfitta, ed a buona ragione, solo da un ragazzo, che aveva fatto della fatica la sua ragione di vita e che diceva che:
" La fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni"
https://www.raicultura.it/storia/ac...nea-aa6c9f6e-4606-404a-b413-eaa5dea27b70.html
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