<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Peugeot Motocycles 125° anniversario. | Il Forum di Quattroruote

Peugeot Motocycles 125° anniversario.

Nel 2023, Peugeot Motocycles ha festeggiato il suo 125° anniversario. Negli ultimi mesi, il marchio ha fatto un ritorno sulla scena delle due ruote in grande stile, con l'XP400, un maxiscooter in vendita da aprile, e il suo ultimo modello, PM-01.

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Nel suo primo decennio di vita come costruttore di veicoli automobili, la Peugeot venne fortemente apprezzata, anche all'estero, soprattutto per la produzione di motocicli e motori sfusi, settore nel quale si confrontava validamente con la prestigiosa concorrente Anzani.

Molte furono le vittorie in tutta Europa conseguite da piloti con motociclette dotate dei bicilindrici a V stretto prodotti dalla Peugeot, come la vittoria di Rem Fowler su Norton al Tourist Trophy del 1907 o la storica doppietta realizzata da Will Cook su NLG all'inaugurale Motor Cycle Scratch Race di Brooklands nel 1908.

Incoraggiata dai successi sportivi, nel 1912 la Peugeot decise di dare vita a un proprio reparto corse, noto come Équipe des Charlatans (Squadra dei Ciarlatani), arruolando piloti, meccanici e giovani ingegneri come l'italiano Paolo Zuccarelli e lo svizzero Ernest Henry, cui venne affidato l'incarico di progettare un nuovo motore motociclistico da impiegare nelle competizioni.

Il prototipo Peugeot 500 GP bialbero testato da Paul Pean il 14 giugno 1914.
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L'ingegnere svizzero Ernest Henry adattò il suo motore automobilistico a quattro cilindri Peugeot (1912), di incredibile successo, a una motocicletta da corsa.
La 500M (GP) utilizzava un motore bicilindrico parallelo, con doppio albero a camme in testa azionato da una cascata di ingranaggi tra i cilindri, con testate a quattro valvole. Al momento della sua introduzione, la 500M era la moto tecnicamente più avanzata al mondo. Tuttavia, il progetto era all'avanguardia rispetto alla metallurgia disponibile all'epoca e soffriva di cricche tra le sedi delle valvole.


Peugeot P 107 1928 - 1936
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Peugeot P 515
ha battuto 9 record mondiali di velocità nel 1934.
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Nel settembre 1933, la Peugeot 515 fece scalpore quando Antoine Peugeot la presentò alla stampa. Con la P515 e la P517, la gamma lanciata al Salone dell'Automobile di Parigi segna il ritorno dell'azienda alla categoria dei 500cc, abbandonata alla fine della Prima Guerra Mondiale. All'epoca del lancio, l'enfasi fu posta sulla potenza e sulle prestazioni elevate, ottenute senza compromettere la flessibilità, l'affidabilità o il comfort.

Queste moto monocilindriche si affermarono come le migliori moto francesi prodotte in serie del periodo tra le due guerre. Si guadagnarono molto presto la reputazione di moto robuste e le 515 furono prodotte fino al 1940.

Il motore a 4 tempi aveva valvole in testa e un albero a camme longitudinale, con una corsa lunga di 96 mm e un alesaggio di 81 mm. Dotato di lubrificazione automatica a carter secco e di una generosa pompa dell'olio, utilizzava un gran numero di cuscinetti a sfera o ad aghi e beneficiava di una fabbricazione meticolosa. Il motore è abbinato a un cambio a 4 marce.

La moto esposta, leggermente più leggera della versione cliente e adatta all'uso in pista, ha corso a Montlhéry il 5 e 6 ottobre 1934. Guidata da C.Narci, R. e M.Pahin e A.Verchère, ha battuto 9 record mondiali, tra cui quello dei 3000 km alla velocità media di 118,162 km/h e quello delle 24h a 118,747 km/h.


 
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Peugeot XP400
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La premessa è che l’XP 400 ambisce al vertice anche in termini di prestazioni; per questo, Peugeot, cala l’asso del motore più potente della categoria, col monocilindrico da 400 cc che sviluppa 36,7 CV a 8.150 giri e 38,1 Nm a 5.400 giri per spostare una massa di 231 kg a secco. Anche la ciclistica è ''di livello'': la forcella a steli rovesciati, il doppio disco anteriore da 295 mm con pinze ad attacco radiale e le ruote a raggi, da 17” all’anteriore e da 15” (per 160 mm di larghezza) al posteriore gommate Pirelli Scorpion Trail STR. La trasmissione è posizionata a sbalzo come nella maggior parte degli scooter ma, al posto della classica coppia di ammortizzatori, c’è un mono ammortizzatore montato orizzontalmente, a vista sulla fiancata destra – molto scenico – che fa il pari con una struttura ad arco.
Se il rigore delle sospensioni in città non è un bene, tra le curve si fa apprezzare: quando le strade si aprono, infatti, l’XP400 è stabile come pochi scooter, anche ad alta velocità. La sicurezza che trasmette in piega è tanta (anche sul bagnato) grazie a una ciclistica quasi da moto.


https://www.motorbox.com/moto/moto-...xp400-gt-prova-pregi-difetti-consumi-e-prezzo
 
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