<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Le Alfa Romeo al cinema e nel cinema | Il Forum di Quattroruote

Le Alfa Romeo al cinema e nel cinema

Ciao a tutti.
Avete visto questo?

https://www.clubalfa.it/436113-alfa-romeo-2000-gt-veloce-traverso-sul-set-di-fast-furious-10-video

Ed allora mi chiedevo e vi chiedo, sarà questo il vero fascino Alfa Romeo?

Non ha full led matrix, non ha infotaiment, non ha nulla dei gadget da tablet con un auto "costruita intorno", ma ha tutto quello che una autovettura deve dare: dinamismo ed emozione.

La Tonale sarà mai capace di ispirare in soli 7 secondi quello che ispira questa alfa gt 2000 su base Giuia?

La domanda è retorica e la dirigenza attuale dovrebbe chiedersi perché si è scelto un'Alfa d'epoca invece di una Tonale nuova di Fabbrica.

Se le future Alfa saranno dei ricarrozzamenti d'oltralpe non sarà cambiato nulla rispetto al trentennio 1987/2016 e Giulia e Stelvio saranno solo una parentesi prima del definitivo orevoir.

Le vendite non le fanno i tablet ma le emozioni e dopo quelle meccaniche lo slogan è diventato Join the Tribe "goditi la tribù" meglio unisciti, ma la vera tribù è quella della trazione posteriore e del transaxle, non di Alexa, che in una vettura non serve a niente se non a spiarti pure quando guidi.

Ed allora mi chiedevo, quali Alfa Romeo ricordate nel cinema, sono più quelle dell'Alfa Nord o quelle del post 1987?

Segnalate anche voi spezzoni con Alfa Romeo al cinema o nella musica, come per esempio Gino e L'Alfetta di Daniele Silvestri
 
Parto con una chicca animata.
Giulietta spider dal video musicale del brano "On your Mark", animato dal maestro Hayao Miyazaki del pluripremiato Studio Ghibli:

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Ciao a tutti.
Avete visto questo?

https://www.clubalfa.it/436113-alfa-romeo-2000-gt-veloce-traverso-sul-set-di-fast-furious-10-video

Ed allora mi chiedevo e vi chiedo, sarà questo il vero fascino Alfa Romeo?

Non ha full led matrix, non ha infotaiment, non ha nulla dei gadget da tablet con un auto "costruita intorno", ma ha tutto quello che una autovettura deve dare: dinamismo ed emozione.

La Tonale sarà mai capace di ispirare in soli 7 secondi quello che ispira questa alfa gt 2000 su base Giuia?

La domanda è retorica e la dirigenza attuale dovrebbe chiedersi perché si è scelto un'Alfa d'epoca invece di una Tonale nuova di Fabbrica.

Se le future Alfa saranno dei ricarrozzamenti d'oltralpe non sarà cambiato nulla rispetto al trentennio 1987/2016 e Giulia e Stelvio saranno solo una parentesi prima del definitivo orevoir.

Le vendite non le fanno i tablet ma le emozioni e dopo quelle meccaniche lo slogan è diventato Join the Tribe "goditi la tribù" meglio unisciti, ma la vera tribù è quella della trazione posteriore e del transaxle, non di Alexa, che in una vettura non serve a niente se non a spiarti pure quando guidi.

Ed allora mi chiedevo, quali Alfa Romeo ricordate nel cinema, sono più quelle dell'Alfa Nord o quelle del post 1987?

Segnalate anche voi spezzoni con Alfa Romeo al cinema o nella musica, come per esempio Gino e L'Alfetta di Daniele Silvestri
Stiamo paragonando il fascino del passato, che è tale anche perché è passato, con quello che oggi, 50 anni dopo, il cliente pretende da un'auto degli anni venti del ventunesimo secolo. Oggi un'auto fatta solo ed esclusivamente perché si guida bene incontra un pubblico di nicchia, anche fra gli estimatori. Al di la dei video di lode su Youtube, oggi nessuno si metterebbe in garage una GT Veloce nuova di zecca senza adas, infotainment eccetera ecctera se non avesse anche un'altra auto "normale".
La nostalgia per modelli come la GT - nostalgia che affligge o chi allora aveva vent'anni (e grazie...) o chi non sa cosa significhi guidarle ogni giorno (io ce l'ho - Duetto - e lo so, è una faticaccia immonda) - fa brutti scherzi e fa perdere il contatto con la realtà; auto di questo tipo può permettersi di farle solo chi, come Toyota con la GR86, fa circa 9 milioni di pezzi all'anno di tutti i generi, per la quasi totalità esattamente agli antipodi, e li vende con profitto nei quattro angoli del globo. E anche chi potrebbe, tranne rarissimi casi, non le fa più. Un motivo ci sarà ed è un motivo semplice: farci soldi è un'impresa quasi disperata e, con le normative sempre più stringenti, sarà presto tecnicamente impossibile.
L'Alfa, o meglio quello che rimane di Alfa, che hanno trovato i francesi non ha fisicamente il tempo di poter pensare alle auto come intese negli anni 60, epoca in cui quasi tutti gli alfisti si sono fermati. E' un marchio che, come tutti gli altri, dovrà pensare all'auto a batteria (salvo rinsavienti legislativi, ma nel frattempo enormi piani di investimento sono partiti ed è praricamente impossibile fermarli) e supertecnologica dove lo stare in strada è una delle tante funzioni ed è quasi secondaria, un po' come le chiamate per lo smartphone. Il mondo è cambiato, quello di prima è storia passata: chi vince oggi si chima Tesla che è la nuova Apple, tutti gli altri si affannano per non fare la fine di Nokia, quella dei telefoni buoni...
 
Beh, ma la più famosa Alfa del cinema penso proprio sia quella che guidava un certo Dustin Hoffman, in quel certo film con le canzoni di certi Simon & Garfunkel...
Mi sorprende che nessuno ancora l'abbia citata.
 
Forse è più famoso lui...
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Sì, per la massa sicuramente sì, è più famoso.
Ma per i cinefili, "Il laureato" è un film di culto, e il Duetto nel film è una vera e propria icona.

Con questo non intendo però disprezzare "Bianco, rosso e Verdone" e chi lo guarda: io ce l'ho in dvd e me lo sono rivisto diverse volte.
Anche quello a suo modo è un film di culto.
 
Stiamo paragonando il fascino del passato, che è tale anche perché è passato, con quello che oggi, 50 anni dopo, il cliente pretende da un'auto degli anni venti del ventunesimo secolo. Oggi un'auto fatta solo ed esclusivamente perché si guida bene incontra un pubblico di nicchia, anche fra gli estimatori. Al di la dei video di lode su Youtube, oggi nessuno si metterebbe in garage una GT Veloce nuova di zecca senza adas, infotainment eccetera ecctera se non avesse anche un'altra auto "normale".
La nostalgia per modelli come la GT - nostalgia che affligge o chi allora aveva vent'anni (e grazie...) o chi non sa cosa significhi guidarle ogni giorno (io ce l'ho - Duetto - e lo so, è una faticaccia immonda) - fa brutti scherzi e fa perdere il contatto con la realtà; auto di questo tipo può permettersi di farle solo chi, come Toyota con la GR86, fa circa 9 milioni di pezzi all'anno di tutti i generi, per la quasi totalità esattamente agli antipodi, e li vende con profitto nei quattro angoli del globo. E anche chi potrebbe, tranne rarissimi casi, non le fa più. Un motivo ci sarà ed è un motivo semplice: farci soldi è un'impresa quasi disperata e, con le normative sempre più stringenti, sarà presto tecnicamente impossibile.
L'Alfa, o meglio quello che rimane di Alfa, che hanno trovato i francesi non ha fisicamente il tempo di poter pensare alle auto come intese negli anni 60, epoca in cui quasi tutti gli alfisti si sono fermati. E' un marchio che, come tutti gli altri, dovrà pensare all'auto a batteria (salvo rinsavienti legislativi, ma nel frattempo enormi piani di investimento sono partiti ed è praricamente impossibile fermarli) e supertecnologica dove lo stare in strada è una delle tante funzioni ed è quasi secondaria, un po' come le chiamate per lo smartphone. Il mondo è cambiato, quello di prima è storia passata: chi vince oggi si chima Tesla che è la nuova Apple, tutti gli altri si affannano per non fare la fine di Nokia, quella dei telefoni buoni...

Si vabbè...tutte scuse, Antonio.

Un marchio sportivo ed emozionale deve fare auto sportive ed emozionali da 21imo secolo.
Al netto di elettrico, del termico e degli adas.
Che nessuno discute di rivolere auto con contenuti di 50 anni fa.

Ma di avere auto moderne con contenuti moderni, che si rivolgano a quella clientela.

Se non c'è più quella clientela (e non è vero, semmai non si riesce ad intercettarla), allora non serve più Alfa Romeo.

Di sicuro non si crea valore o si migliora il brand se si passa da Giulia e Stelvio a francesi nate su basi standard elettrificate. O se si ricarrozza una Compass.

In questo passare da slogan come "la meccanica delle emozioni" a una xxxxxxxx evergreen come "joint the tribe" dice molto.
E chi ha partorito una reclame del genere dovrebbe avere il buon gusto di dare le dimissioni
 
Cerchiamo di restare nell’ambito dell’invito rivolto dall’opener negli ultimi righi del primo post. Le Alfa al cinema.

Sul futuro della casa c’è l’apposito topic.
 
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