Buongiorno,
mi rivolgo a Voi per diffondere la doverosa informazione circa un grave episodio recentemente causato dalla mia Mazda CX5, acquistata nel 2015, che oltre ai cospicui danni che ha provocato avrebbe potuto provocare delle vittime, e per chiedere eventuali suggerimenti su come procedere.
Il 3 Aprile 2017, la mia Mazda CX5 (anno 2015) è andata improvvisamente a fuoco nel cuore della notte.
Dopo averla usata in mattinata, l’avevo parcheggiata nel garage, fortunatamente sito in campagna e non all’interno di un palazzo. Quando sono ritornato verso le 18:30, ho sentito un forte odore di plastica bruciata, cui non ho attribuito particolare importanza, ipotizzando che potesse trattarsi del filtro antiparticolato.
Verso l’1:30 di notte, sono stato avvisato dai Carabinieri che la mia auto era andata in fiamme e l’incendio si era esteso a tutto il garage, riducendo in un cumulo di cenere tutto ciò che esso conteneva (biciclette, collezioni di libri, provviste alimentari, attrezzi per la campagna e per la manutenzione del terreno ecc.).
I danni materiali causati sono stati ingenti: 40.000 euro di automobile e circa 80.000 euro tra garage e quanto in esso contenuto. I danni morali sono stati altrettanto rilevanti, non solo perché l’automobile era stata frutto di un investimento per me molto oneroso, ma perché nel garage erano custoditi importanti ricordi di famiglia.
Avevo letto su internet che episodi di autocombustione erano capitati ad altri clienti Mazda, sia in Italia, come quello accaduto a Terracina, sia in altre parti nel mondo, inducendo l’Azienda giapponese a ritirare nei soli Stati Uniti circa 287.000 automobili definite a rischio incendio (Leggi notizia).
Un perito prontamente inviato sul luogo dell’incendio da Mazda Italia il 13 Aprile 2017, aveva confermato (purtroppo solo verbalmente, avendo rifiutato di mettere per iscritto alcunché) la natura sospetta dell’incendio, attribuendolo appunto con grande probabilità all’autovettura e consigliandomi fortemente, in quella fase, di non divulgare la notizia sul web e di non intraprendere alcuna azione legale.
Fiducioso che il servizio clienti di Mazda Italia mi avrebbe offerto l’assistenza dovuta, ho proceduto come suggerito dal perito, astenendomi da ogni azione. Inoltre, così come richiestomi con ogni urgenza in seguito al sopralluogo dalla filiale Mazda competente territorialmente (Autotrend di Bari), 13 Aprile 2017, ho trasmesso la relazione stilata dai Vigili del Fuoco sull’episodio.
Ad oggi, l’Azienda non ha ritenuto necessario né doveroso fornirmi alcuna risposta, nonostante mi avesse assicurato un nuovo sopralluogo a stretto giro da parte di un perito inviato direttamente dal Giappone; non ha reputato opportuno fornirmi un’auto sostitutiva, né offrirmi un risarcimento.
Ogni volta che cerco di contattare l’Azienda, ottengo risposte del tutto vaghe e un silenzio omertoso sull’accaduto che accresce e conferma ancora di più i miei sospetti sulla mancata volontà da parte di Mazda Italia e dalla sua assicurazione (la garanzia di 3 anni è ancora valida) di assumersi le proprie responsabilità.
È sufficiente immaginare cosa sarebbe accaduto se quell’auto fosse andata a fuoco nel garage di un palazzo, per comprendere l’atteggiamento non solo irresponsabile, ma anche potenzialmente pericoloso dell’azienda.
mi rivolgo a Voi per diffondere la doverosa informazione circa un grave episodio recentemente causato dalla mia Mazda CX5, acquistata nel 2015, che oltre ai cospicui danni che ha provocato avrebbe potuto provocare delle vittime, e per chiedere eventuali suggerimenti su come procedere.
Il 3 Aprile 2017, la mia Mazda CX5 (anno 2015) è andata improvvisamente a fuoco nel cuore della notte.
Dopo averla usata in mattinata, l’avevo parcheggiata nel garage, fortunatamente sito in campagna e non all’interno di un palazzo. Quando sono ritornato verso le 18:30, ho sentito un forte odore di plastica bruciata, cui non ho attribuito particolare importanza, ipotizzando che potesse trattarsi del filtro antiparticolato.
Verso l’1:30 di notte, sono stato avvisato dai Carabinieri che la mia auto era andata in fiamme e l’incendio si era esteso a tutto il garage, riducendo in un cumulo di cenere tutto ciò che esso conteneva (biciclette, collezioni di libri, provviste alimentari, attrezzi per la campagna e per la manutenzione del terreno ecc.).
I danni materiali causati sono stati ingenti: 40.000 euro di automobile e circa 80.000 euro tra garage e quanto in esso contenuto. I danni morali sono stati altrettanto rilevanti, non solo perché l’automobile era stata frutto di un investimento per me molto oneroso, ma perché nel garage erano custoditi importanti ricordi di famiglia.
Avevo letto su internet che episodi di autocombustione erano capitati ad altri clienti Mazda, sia in Italia, come quello accaduto a Terracina, sia in altre parti nel mondo, inducendo l’Azienda giapponese a ritirare nei soli Stati Uniti circa 287.000 automobili definite a rischio incendio (Leggi notizia).
Un perito prontamente inviato sul luogo dell’incendio da Mazda Italia il 13 Aprile 2017, aveva confermato (purtroppo solo verbalmente, avendo rifiutato di mettere per iscritto alcunché) la natura sospetta dell’incendio, attribuendolo appunto con grande probabilità all’autovettura e consigliandomi fortemente, in quella fase, di non divulgare la notizia sul web e di non intraprendere alcuna azione legale.
Fiducioso che il servizio clienti di Mazda Italia mi avrebbe offerto l’assistenza dovuta, ho proceduto come suggerito dal perito, astenendomi da ogni azione. Inoltre, così come richiestomi con ogni urgenza in seguito al sopralluogo dalla filiale Mazda competente territorialmente (Autotrend di Bari), 13 Aprile 2017, ho trasmesso la relazione stilata dai Vigili del Fuoco sull’episodio.
Ad oggi, l’Azienda non ha ritenuto necessario né doveroso fornirmi alcuna risposta, nonostante mi avesse assicurato un nuovo sopralluogo a stretto giro da parte di un perito inviato direttamente dal Giappone; non ha reputato opportuno fornirmi un’auto sostitutiva, né offrirmi un risarcimento.
Ogni volta che cerco di contattare l’Azienda, ottengo risposte del tutto vaghe e un silenzio omertoso sull’accaduto che accresce e conferma ancora di più i miei sospetti sulla mancata volontà da parte di Mazda Italia e dalla sua assicurazione (la garanzia di 3 anni è ancora valida) di assumersi le proprie responsabilità.
È sufficiente immaginare cosa sarebbe accaduto se quell’auto fosse andata a fuoco nel garage di un palazzo, per comprendere l’atteggiamento non solo irresponsabile, ma anche potenzialmente pericoloso dell’azienda.