Chi è o chi è stato il pilota più forte di tutti i tempi? Schumacher? Hamilton? Senna? Nuvolari? Fangio? Stewart? Lauda?
E chi lo sa, tutti quelli citati sono stati fortissimi, e ce ne sono altri che potrei citare, ma fare paragoni tra fuoriclasse di epoche diverse è impossibile.
Però uno non l'ho citato apposta, perchè se non è stato davvero il più forte della storia delle corse, sicuramente merita un posto d'onore nel firmamento dei top drivers. Sto parlando del mitico Jim Clark, un pilota che diede una chiara dimostrazione di essere un autentico fenomeno, un fuoriclasse dallo stile inimitabile, uno schiacciasassi, un rullo compressore per i suoi colleghi dell'epoca. Purtroppo morto prematuramente, a soli 32 anni.
Qui sotto metto solo un link con uno "spicchio" del suo enorme talento, una testimonianza di cosa riuscì a fare nel 1965, ovvero in 1 solo anno: 63 gare complessive, in campionati diametralmente opposti, dove con qualsiasi macchina riusciva a battere chiunque, su qualunque pista. Passando dalla F.1 a Indy, dal "Turismo" quasi di serie alla "Formula Tasmania". 63 gare (più di una la settimana, un vero stakanovista), con 31 vittorie e 39 podi.
Incredibile la sua vittoria a Indyanapolis: non aveva mai visto la pista, nè la vettura, ma vinse con 2 minuti di vantaggio...
Una cosa molto simile a ciò che fece Agostini con la moto a Daytona. Roberts alla vigilia disse: "Non conosce moto e pista, me lo mangerò vivo". Dopo l'incredibile vittoria di "Ago" esclamò: "Agostini non è un umano"...
Io ho avuto una grande fortuna: quella di averlo visto correre, anche se non dal vivo ma in TV. Grazie Jim, non ti dimenticherò mai.
Troppe gare nella F1 moderna? Non conoscete Jim Clark - Editoriale (formulapassion.it)
Getty Images
E chi lo sa, tutti quelli citati sono stati fortissimi, e ce ne sono altri che potrei citare, ma fare paragoni tra fuoriclasse di epoche diverse è impossibile.
Però uno non l'ho citato apposta, perchè se non è stato davvero il più forte della storia delle corse, sicuramente merita un posto d'onore nel firmamento dei top drivers. Sto parlando del mitico Jim Clark, un pilota che diede una chiara dimostrazione di essere un autentico fenomeno, un fuoriclasse dallo stile inimitabile, uno schiacciasassi, un rullo compressore per i suoi colleghi dell'epoca. Purtroppo morto prematuramente, a soli 32 anni.
Qui sotto metto solo un link con uno "spicchio" del suo enorme talento, una testimonianza di cosa riuscì a fare nel 1965, ovvero in 1 solo anno: 63 gare complessive, in campionati diametralmente opposti, dove con qualsiasi macchina riusciva a battere chiunque, su qualunque pista. Passando dalla F.1 a Indy, dal "Turismo" quasi di serie alla "Formula Tasmania". 63 gare (più di una la settimana, un vero stakanovista), con 31 vittorie e 39 podi.
Incredibile la sua vittoria a Indyanapolis: non aveva mai visto la pista, nè la vettura, ma vinse con 2 minuti di vantaggio...
Una cosa molto simile a ciò che fece Agostini con la moto a Daytona. Roberts alla vigilia disse: "Non conosce moto e pista, me lo mangerò vivo". Dopo l'incredibile vittoria di "Ago" esclamò: "Agostini non è un umano"...
Io ho avuto una grande fortuna: quella di averlo visto correre, anche se non dal vivo ma in TV. Grazie Jim, non ti dimenticherò mai.
Troppe gare nella F1 moderna? Non conoscete Jim Clark - Editoriale (formulapassion.it)
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