I costi sono quelli di una normale azienda. I team di F.1 non sono altro che aziende, con attività, passività e conto economico.
Solo per pagare i piloti e i dipendenti (per un medio team 250-300) se ne va una bella fetta delle uscite. Poi ci sono la progettazione, la costruzione, il crash-test e la "manutenzione" dei telai delle vetture, poi ancora l'acquisto dei motori (la Ferrari non li fornisce gratis), i ricambi, le rotture e le riparazioni dopo gli incidenti, le trasferte, e altro.
Per fortuna ci sono i premi di gara e gli ingaggi FIA, a seconda dei piazzamenti degli anni precedenti, che consentono un certo "rientro" delle spese sostenute, e ovviamente gli introiti delle sponsorizzazioni, con quello principale derivante dal "main" o "title" sponsor. Nel caso sia un "title" il team prende appunto il nome dello sponsor.
Si legge che la sponsorizzazione Alfa Romeo sia di circa 40 miloni annui, costituendo la principale fonte degli incassi da sponsorizzazioni. Per il 2019 si sperava in maggiori introiti da piazzamenti, e l'anno era iniziato molto bene, con Raikkonen subito dietro i "top", poi il lento declino.