Ciao a tutti,
Alfa Romeo oggi sembra la metafora dell'Italia, grandi potenzialità, seppellite da un fiume di unitile chiacchiera che non produce altro che ricchezza per i parolieri, termine usato impropriamente, perché quelli veri sono gli autori delle canzoni.
Bene, se ne parla al passato, se ne celebra la gloria, per prepararne il funerale, che secondo l'uso italico deve essere sfarzoso, appariscente.
Vendiamola a questo, vendiamola a quello, liberiamoci di questo peso, chi più ne ha più ne metta!
Ma quanto sono affidabili, chi le costruisce, che materiali usa, i cruscotti sono morbidi, manca il tpuch screen, ecc.
Poi ci devono spiegare la pelle sensatech della concorrenza, quella che quando acquistano li fa sentire super, uomini fatti, affermati.
Bene prima di cantare il de profundis, come si è fatto per la 4c - la cui fine commerciale forse non è dovuta alle vendite, ma alla logistica, a Modena ci sarà bisogno di liberare spazio e forza lavoro per produrre Maserati - sarebbe meglio ricordare le BAT, che stanno non per la sesta provincia pugliese Barletta - Andria - Trani, ma per berlinetta tecnica aerodinamica, vetture che negli anni 50 fendevano l'aria con un cx di 0,19.
Ripartire da qui non sarebbe male!
In epoca di basse emissioni di elettrificazione, presentata come rivoluzione tecnologica - certo dopo il treno a vapore è arrivato quello a gasolio e poi quello elettrico - sarebbe forse il caso di ricordare che basso coefficiente aerodinamico significa maggiore capacità di avanzamento del mezzo, minori consumo di energia propulsiva, qualunque essa sia.
In questo non abbiamo nulla da imparare da tedeschi o giapponesi o asiatici, ma forse qualcosa da insegnare sin dagli anni 50 del novecento.
Poi non vi ricorda nulla la forma del proiettore anteriore della BAT 9?
La avete riconosciuta in una vettura moderna, ahinoi prodotta in sole 16 mila unità ed anche quella ha segnato il de profundis di una marchio storico della nostra industria automobilistica?
Invece di pensare a ricarrozzamenti di piattaforme straniere, meglio pensare all'utilizzo di tecnologie proprie!
Quanto incide sulle emissioni l'aerodinamica?
Godetevi questo e se vi dicono che Alfa Romeo non ha appeal allora vedete come ne parlano all'estero.
Alfa Romeo oggi sembra la metafora dell'Italia, grandi potenzialità, seppellite da un fiume di unitile chiacchiera che non produce altro che ricchezza per i parolieri, termine usato impropriamente, perché quelli veri sono gli autori delle canzoni.
Bene, se ne parla al passato, se ne celebra la gloria, per prepararne il funerale, che secondo l'uso italico deve essere sfarzoso, appariscente.
Vendiamola a questo, vendiamola a quello, liberiamoci di questo peso, chi più ne ha più ne metta!
Ma quanto sono affidabili, chi le costruisce, che materiali usa, i cruscotti sono morbidi, manca il tpuch screen, ecc.
Poi ci devono spiegare la pelle sensatech della concorrenza, quella che quando acquistano li fa sentire super, uomini fatti, affermati.
Bene prima di cantare il de profundis, come si è fatto per la 4c - la cui fine commerciale forse non è dovuta alle vendite, ma alla logistica, a Modena ci sarà bisogno di liberare spazio e forza lavoro per produrre Maserati - sarebbe meglio ricordare le BAT, che stanno non per la sesta provincia pugliese Barletta - Andria - Trani, ma per berlinetta tecnica aerodinamica, vetture che negli anni 50 fendevano l'aria con un cx di 0,19.
Ripartire da qui non sarebbe male!
In epoca di basse emissioni di elettrificazione, presentata come rivoluzione tecnologica - certo dopo il treno a vapore è arrivato quello a gasolio e poi quello elettrico - sarebbe forse il caso di ricordare che basso coefficiente aerodinamico significa maggiore capacità di avanzamento del mezzo, minori consumo di energia propulsiva, qualunque essa sia.
In questo non abbiamo nulla da imparare da tedeschi o giapponesi o asiatici, ma forse qualcosa da insegnare sin dagli anni 50 del novecento.
Poi non vi ricorda nulla la forma del proiettore anteriore della BAT 9?
La avete riconosciuta in una vettura moderna, ahinoi prodotta in sole 16 mila unità ed anche quella ha segnato il de profundis di una marchio storico della nostra industria automobilistica?
Invece di pensare a ricarrozzamenti di piattaforme straniere, meglio pensare all'utilizzo di tecnologie proprie!
Quanto incide sulle emissioni l'aerodinamica?
Godetevi questo e se vi dicono che Alfa Romeo non ha appeal allora vedete come ne parlano all'estero.