Pubblico questo post perché forse (e dico forse) sarà l'ultimo anno in compagnia di questo gioiellino, una Clio terza serie 1.2 TCE benzina 101 cavalli.
Già, ormai la Giulia è diventata un pensiero fisso, anche se la A5 sta stuzzicando i miei dubbi, soprattutto per il fatto di poter avere il cambio manuale abbinato al 2.0 benzina da 190 cavalli, possibilità che sulla Giulia a benzina non c'è.
Comunque, evitando di divagare, è quasi il settimo anno e 140000 chilometri che siamo insieme e devo dire che non mi ha mai provocato dubbi o fatto rimpiangere auto di categoria superiore (ed è questo il suo pregio più grande. Per lavoro ho la possibilità di guidare anche classe S e A8 eppure quando ritorno da lei ho sempre il sorriso stampato in faccia).
Passando ai dettagli, gli unici difettucci palesati in questo lasso di tempo sono state le bizze dell'ESP a gomme nuove, il consumo d'olio (100 grammi per 1000 chilometri, risolto non indugiando con il freno motore) e la morte temporanea del clacson di paperino (chi possiede la Clio III sa di che sto parlando) per un giorno.
Sul versante manutenzione, oltre ai cambi d'olio, cinghie e candele, un cambio di batteria alla soglia dei cinque anni, tre cambi di pastiglie a 40, 80, 120 mila chilometri (dischi ancora originali, così come l'olio freni, qui mi bacchetto da solo, ma nessun calo dell'efficienza frenante) e lampadine varie, oltre ad un treno di gomme Michelin.
Per il resto, il piccolo 1.2 turbo, ormai completamente slegato, se la gioca allegramente con auto con 50 cavalli in più, la tenuta di strada e il confort sono gli stessi, eccellenti, del primo giorno (ammortizzatori mai cambiati), la frenata sicura, gli interni intonsi (nonostante non sia un patito della cura esterna e interna), così come la vernice (esclusi i regalini lasciati dai simpaticoni nei parcheggi), e, dulcis in fundo, consumi che sfiorano costantemente medie da 18 chilometri con un litro.
Insomma, mai mi sarei aspettato che per 9500 euro avrei avuto un'auto che mi avrebbe accompagnato eccellentemente, in tutta Europa, per sette bellissimi anni.
Concludendo, complimenti alla Renault per aver creato questo fantastico modello (forse non apprezzato come la quarta serie, ma con pregi che non si trovano più nelle utilitarie attuali).
Certo, la Giulia o la A5 non me la faranno rimpiangere (lo spero) ma i ricordi che conserverò di lei saranno sempre bellissimi.
Sempre che decida di separarmene...
Mai dire mai...
In fondo, anche se una seconda auto non mi serve, potrei sempre contare sulla sua eccellente affidabilità, in caso di necessità.
In ogni caso, viva la Clio III (so che questo post non interesserà a nessuno, volevo solo condividere l'amore che ho per quest'auto e le soddisfazioni che mi ha dato e che ancora, dopo sette lunghi anni, continua a darmi).
Ciao.
Già, ormai la Giulia è diventata un pensiero fisso, anche se la A5 sta stuzzicando i miei dubbi, soprattutto per il fatto di poter avere il cambio manuale abbinato al 2.0 benzina da 190 cavalli, possibilità che sulla Giulia a benzina non c'è.
Comunque, evitando di divagare, è quasi il settimo anno e 140000 chilometri che siamo insieme e devo dire che non mi ha mai provocato dubbi o fatto rimpiangere auto di categoria superiore (ed è questo il suo pregio più grande. Per lavoro ho la possibilità di guidare anche classe S e A8 eppure quando ritorno da lei ho sempre il sorriso stampato in faccia).
Passando ai dettagli, gli unici difettucci palesati in questo lasso di tempo sono state le bizze dell'ESP a gomme nuove, il consumo d'olio (100 grammi per 1000 chilometri, risolto non indugiando con il freno motore) e la morte temporanea del clacson di paperino (chi possiede la Clio III sa di che sto parlando) per un giorno.
Sul versante manutenzione, oltre ai cambi d'olio, cinghie e candele, un cambio di batteria alla soglia dei cinque anni, tre cambi di pastiglie a 40, 80, 120 mila chilometri (dischi ancora originali, così come l'olio freni, qui mi bacchetto da solo, ma nessun calo dell'efficienza frenante) e lampadine varie, oltre ad un treno di gomme Michelin.
Per il resto, il piccolo 1.2 turbo, ormai completamente slegato, se la gioca allegramente con auto con 50 cavalli in più, la tenuta di strada e il confort sono gli stessi, eccellenti, del primo giorno (ammortizzatori mai cambiati), la frenata sicura, gli interni intonsi (nonostante non sia un patito della cura esterna e interna), così come la vernice (esclusi i regalini lasciati dai simpaticoni nei parcheggi), e, dulcis in fundo, consumi che sfiorano costantemente medie da 18 chilometri con un litro.
Insomma, mai mi sarei aspettato che per 9500 euro avrei avuto un'auto che mi avrebbe accompagnato eccellentemente, in tutta Europa, per sette bellissimi anni.
Concludendo, complimenti alla Renault per aver creato questo fantastico modello (forse non apprezzato come la quarta serie, ma con pregi che non si trovano più nelle utilitarie attuali).
Certo, la Giulia o la A5 non me la faranno rimpiangere (lo spero) ma i ricordi che conserverò di lei saranno sempre bellissimi.
Sempre che decida di separarmene...
Mai dire mai...
In fondo, anche se una seconda auto non mi serve, potrei sempre contare sulla sua eccellente affidabilità, in caso di necessità.
In ogni caso, viva la Clio III (so che questo post non interesserà a nessuno, volevo solo condividere l'amore che ho per quest'auto e le soddisfazioni che mi ha dato e che ancora, dopo sette lunghi anni, continua a darmi).
Ciao.